La Mantia T.

Italian

Archivio istituzionale della ricerca - Università di Palermo

Segue un capitolo sulla bibliografia odonatologica delle isole maltesi. Di rilievo il fatto che l’au-tore non si limita solo a elencare le varie opere, ma fa, per ognuna di esse, una vera e propria recen-sione mettendo in luce soprattutto gli errori da lui riscontrati. Effettivamente, andando a leggere i lavori citati da Gauci ci si rende conto che, anche se è statopubblicato pochissimo, vi sono tanti aspetti poco chiari e non è affatto semplice anche il solo redi-gere la check list degli odonati di Malta senza che non vi sia alcun dubbio o inesattezza. A parer mio,occorrerebbe istituire, analogamente a quanto fatto per l’avifauna, un Comitato di omologazione pergli  Odonati. Questo Comitato dovrebbe valutare  non soltanto le osservazioni del passato masoprattutto quelle future, vista l’attenzione che questi animali vanno riscuotendo. Questa necessitàè dovuta al fatto che il numero di segnalazioni di odonati  rispetto alle catture è una minima frazio-ne, vuoi per una aumentata sensibilità o per un’oggettiva mancanza di bisogno di un avere l’esem-plare in una collezione per giungere ad una identificazione.Chiude l’opera una scheda approfondita per ogni specie osservata. Ogni scheda è suddivisa inGeneral appearance, Similar species, Flight season, Status, Habitat e infine Behaviour. In modoscrupoloso l’autore tratta il paragrafo Status, non limitandosi ad attribuire una categoria alle variespecie ma elencando e commentando  tutte le osservazioni di specie rare o in declino registrate nel-l’arcipelago Maltese.Pur riconoscendo un valore a questa opera, mi permetto di segnalare delle piccole incongruen-ze. A mio avviso non vanno inserite foto di specie non riscontrate a Malta, a maggior ragione se senzaalcuna didascalia (vd. pag. 68 e 75). Inoltre, quando si parla di specie, la cui conferma è ancora indibattito, l’inserimento di foto va fatto mettendo in didascalia non soltanto il nome della specie maanche la località. Tutto questo per evitare di aggiungere dubbi e confusione. Infine, forse nel libropoteva essere ridotto il numero di fotografie, togliendo quelle di qualità non ottima.SALVATORE SURDOBRICHETTI P. & FRACASSO G., 2018. The birds of Italy. 1. Anatidae-Alcidae.Ed. Belvedere, Historia Naturae (6), Latina, 511 pp., 48 €A tre anni dall’uscita dell’ultimo volume di “Ornitologia Italiana” di Pierandrea Brichetti eGiancarlo Fracasso, che ha concluso la loro fatica più che decennale (il primo volume è uscito nel2003), esce ora il primo di due volumi dedicati all’ornitologia italiana, in lingua inglese. A fronte diuna crescita tumultuosa della ornitologia italica con centinaia di persone che osservano e soprattut-to trasmettono le osservazioni effettuate, fare delle sintesi è diventato molto difficile e soprattuttoun’opera come un libro rischia di essere immediatamente superata dai dati nuovi. Come scrivono gliAutori, “In Italy, as in the rest of Europe, there has a dramatic increase in ornithological data col-lected by research institution and the birdwatching community over the past two decades”. Nel ter-mine “dramatic” è implicita la difficoltà, che però è superata dalla nota curiosità e passione di Bri-chetti che raccoglie e cataloga osservazioni e dati da anni.Il volume inizia con una pregevole sintesi delle caratteristiche naturali del nostro Paese con uncapitolo su “Geography, Bioclimate and vegetation of Italy” curato da Stefano Ammiraglio, EliaLipreri e Marco Caccianiga, che raggiunge lo scopo di far comprendere ad un ornitologo straniero,senza ricorrere ad altre opere (che può comunque consultare ricorrendo alla bibliografia del capito-lo) la ricchezza ornitologica dell’Italia (perché l’Italia è un Paese ricco di diversità ornitologica comevedremo!). A questo capitolo ne segue un altro di Stefano Semenzato su “A brief history of ornitho-logy in Italy”, pregevole sintesi suddivisa in paragrafi corrispondenti ai diversi periodi storici conl’ultimo (“Contemporary Ornithology: museum, institutes, associations” che giunge fino ai nostri357Recensionigiorni. A differenza di altre storie dell’ornitologia, il capitolo arriva sino ai contemporanei dedican-do spazio agli ornitologi italiani il cui ruolo e attività hanno ricadute attuali; si pensi a Sergio Frugis,al “suo” CISO e ad Avocetta. Il capitolo dedica spazio appunto anche all’associazionismo che tantolavoro svolge e sta svolgendo per la crescita dell’ornitologia in Italia. Il capitolo non è corredato dabibliografia ma all’interno sono citate le opere degli autori; è possibile quindi anche in questo casoapprofondire l’argomento.Il capitolo “Introduction to the specie accounts” chiarisce diversi aspetti metodologici e le fontiutilizzate. Il cuore del volume è costituito però dalle 276 (!) schede che trattano le diverse specie esottospecie. Ciascuna scheda riporta anche il nome italiano ed è suddivisa in paragrafi (Distribution;Population; Movements, Wintering) nel caso di specie diffuse in Italia anche con dei grafici chemostrano le variazioni ad esempio delle popolazioni svernanti. Naturalmente per specie rare o acci-dentali le schede sono molto sintetiche e riportano le singole osservazioni. Purtroppo per alcune spe-cie viene certificato il loro declino e ahimè in alcuni casi anche più forte di come non appaia nellecartine di distribuzione. È questo il caso del Nibbio reale la cui attuale distribuzione in Sicilia va rivi-sta in negativo.Il volume è corredato da alcune appendici; nella I (Additional species) gli Autori hanno fatto losforzo di separare in due elenchi (corredati da dati) le “Introduced or escaped non-established spe-cies” e le “Species recorded as escaped from captivity or falconers, ship-assisted transportees, as wellas species of uncertain origin, caught abroad or incorrectly determined”.La seconda appendice “Breeding species of conservation concern (Anatidae–Alcidae) riportaanche il nome italiano delle specie. L’Appendice 3 è molto utile agli ornitologi italiani perché rias-sume i riferimenti bibliografici dei “Reports of the Italian Rarities Committee (COI–CommissioneOrnitologica Italiana). Completano il volume una ricchissima bibliografia (10 pagine!) e gli indicidelle specie, nomi scientifici, in inglese e in italiano; ciò rende più facile la consultazione per i com-paesani.Naturalmente il volume è arricchito di belle foto che non rappresentano tutte le specie trattatee che hanno ruolo “estetico” importante; particolarmente belle sono poi le foto dei paesaggi checompletano il primo capitolo. L’opera ha un altro e forse molto importante aspetto; è scritto in inglese. Come ha scritto MauroFasola  nella prefazione al volume questo fatto consentirà un accesso ai dati ornitologici italiani “tothe widest audience”. Finalmente un volume esaustivo sull’ornitologia italiana consultabile daglistranieri, gli italiani hanno sempre lamentato, giustamente, la sottovalutazione delle ricerche com-piute nel nostro Paese, adesso gli stranieri non potranno più trovare giustificazioni!TOMMASO LA MANTIA358 Recensioni

Brichetti P. & Fracasso G., 2018. The birds of Italy. 1. Anatidae-Alcidae. Ed. Belvedere, Historia Naturae (6), Latina

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Brichetti P. & Fracasso G., 2018. The birds of Italy. 1. Anatidae-Alcidae. Ed. Belvedere, Historia Naturae (6), Latina

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