Il presente contributo vuol essere una cornice epistemologica degli interventi seguenti, proponendo una riflessione di carattere sociologico
sulle “ferite sociali” derivanti dalla violenza delle azioni della criminalità organizzata nel tessuto sociale e sulle conseguenze che queste ferite innescano a livello collettivo. Di fronte al dolore e alla sofferenza, la società civile riesce ad attivare meccanismi di resilienza che danno impulso a capacità pro-attive, che diventano strumenti di trasformazione positiva di dinamiche distorte come quelle messe in atto dalla criminalità organizzata e di dinamiche negative che hanno afflitto e affliggono la società in precisi momenti e contesti storici