Supporting ecological restoration of Italian mountain grasslands: an investigation of intra- and inter-species variation in seed germination behaviour in native grasses

Abstract

Il presente studio risponde alla necessità di acquisire maggiori conoscenze riguardo il possibile impiego di germoplasma autoctono nel restauro delle praterie secondarie, specialmente di quelle protette dalla Direttiva Habitat (92/43/CEE) e riconducibili all’habitat 6210 “Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia)”. I semi trattati in questo studio possono essere usati anche in altri ambienti, quali fossi e margini stradali, o nel restauro di praterie all’interno di HNVf, al posto delle sementi commerciali. Ciò ridurrebbe l’inquinamento genetico della flora autoctona, dovuto all’uso di sementi alloctone, e pertanto la perdita di biodiversità. A questo scopo, sono state realizzate raccolte di semi in varie località dell’Appennino Centro-Orientale. Successivamente, i semi sono stati trattati e conservati seguendo i protocolli internazionali in materia. Prove di laboratorio sono state condotte al fine di acquisire informazioni riguardanti la germinazione delle specie e per verificare l’idoneità dei semi all’uso nelle opere di ripristino. Precisamente, questa ricerca è stata finalizzata a studiare l’influenza dei seguenti fattori sulla germinazione: volume e peso dei semi, temperatura, luce, strutture esterne al seme e stoccaggio. Ognuno dei fattori menzionati interessa aspetti tecnici delle opere di ripristino. I risultati dei test hanno suggerito che i semi studiati dovrebbero essere idonei per i progetti di ripristino. Infatti, essi germinano massicciamente in un ampio range di temperature ed in diverse condizioni, almeno dopo la disidratazione. Quanto dimostrato in questa ricerca costituisce una base scientifica e tecnica per la moltiplicazione dei semi e per le opere di ripristino ambientale. Inoltre, le graminacee studiate sono presenti anche in altri habitat italiani protetti dalla UE, oltre al 6210, quali il 6230*, il 62A0, il 6420, il 6510 e il 6520. Pertanto, i risultati di questa ricerca potranno essere utili anche nella realizzazione di progetti di ripristino riguardanti questi habitat

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