Vicende storiche della lingua di Roma

Abstract

Vicende storiche della lingua di Roma s’intitola il saggio con cui, nel1929, Clemente Merlo dava avvio agli studi scientifici moderni sul romanesco antico, mentre pochi anni dopo, nel 1932, Bruno Migliorini definiva la storia del romanesco come «la storia del suo disfacimento, dovuto all’azione esercitata per secoli su di esso dal toscano che gli si sovrappose». I due nomi citati stanno per le due tradizioni di ricerca, quella glottologica e quella storico-linguistica, che da allora su questo oggetto proteiforme si sono esercitate, evidenziandone da un lato le specificità strutturali rispetto alla lingua nazionale, dall’altro la particolarità sociolinguistica nel panorama italiano, particolarità che consiste proprio nell’aver instaurato col volgare sovraregionale una precocissima osmosi. A questa varietà italoromanza «a statuto speciale» il presente volume propone un accostamento in tre parti: una prima dedicata a diversi Aspetti di grammatica storica del romanesco dalle Origini ai giorni nostri, una seconda su Il romanesco dall’Ottocento ad oggi attraverso i testi ed una terza che ne illustra le Dinamiche sociolinguistiche, con particolare riguardo alla situazione contemporanea

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