Iperpotassiemia nello scompenso cardiaco: nuove soluzioni per un vecchio problema

Abstract

Il potassio \ue8 il principale ione intracellulare e la sua omeostasi \ue8 finemente regolata dall\u2019apparato renale e gastrointestinale. L\u2019insufficienza renale e l\u2019iperpotassiemia sono condizioni di comune riscontro nei pazienti con scompenso cardiaco, risultato di una complessa interazione tra cuore e rene (es. sindrome cardio-renale) e degli effetti collaterali dei farmaci comunemente impiegati per il trattamento della malattia cardiaca (es. inibitori del sistema renina-angiotensina-aldosterone). Sebbene l\u2019iperpotassiemia incrementi il rischio di disturbi di conduzione ed aritmie minacciose per la vita, il suo significato prognostico nello scompenso cardiaco \ue8 incerto. L\u2019iperpotassiemia e la progressione del danno renale costituiscono i principali limiti all\u2019introduzione e alla titolazione delle terapie eziologiche dello scompenso cardiaco. L\u2019ingresso in commercio di nuovi farmaci per la prevenzione e il trattamento cronico dell\u2019iperpotassiemia permette di introdurre e modulare la terapia anti-neurormonale in pazienti con scompenso cardiaco altrimenti esclusi per i livelli di potassio sierico eccessivamente elevati. Questa rassegna tratta gli aspetti fisiopatologici ed epidemiologico-prognostici dell\u2019iperpotassiemia, offrendo, inoltre, un\u2019analisi sulle possibili strategie di trattamento della disionia nello scompenso cardiaco

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