Se percorriamo una carta del Mediterraneo balza subito agli occhi uno spazio litorale ricco di porti e approdi, capi e promontori, isolotti e stretti, spazi dove il contatto tra la terra e il mare avviene in modo netto. Ci sono poi le acque che bagnano questo spazio, acque costiere e quel- le di alto mare, spazi navigabili che hanno permesso il contatto tra popoli su sponde diverse del bacino mediterraneo. Nella nostra carta mancano però le linee che tracciano questi con- tatti millenari, le rotte lungo le coste e attraverso i mari. Mancano, insomma, l’equivalente delle strade, i ponti, i sentieri, le strutture visibili di una rete complessa di viabilità, che per- mettono agli storici del paesaggio di capire le dinamiche di un territorio attraverso i tempi. Questo studio si propone di gettare luce sulle rotte marittime tramite una fonte a prima vista inusuale – la Geografia di Tolomeo, la quale racchiude nell’elenco di coordinate un processo di trasformazione cartografica dello spazio osservato, descritto e vissuto dalle genti di mare. Nell’ambito dell’progetto ANSER, questo studio vuole anche porre la problematica della valorizzazione delle rotte marittime, linee intangibili sulla nostra carta del Mediterraneo.peer-reviewe