Abstract
Il malinteso, nella sua impalpabilità, si propone come vero protagonista del mondo
contemporaneo. Esso si mostra nei suoi effetti e si nasconde nelle sue origini. Il malinteso
appartiene al momento presente ma si rivela sempre in un secondo momento, quando
degenera nel conflitto e nell’interruzione delle interazioni. L’ipotesi del mio lavoro è che la
diffusione del malinteso, nella realtà quotidiana delle relazioni umane e sociali, debba
ricercarsi nell’assenza di un quadro certo e definito, in una realtà sociale che è priva di
riferimenti stabili. Il dispositivo clinico, che nel lavoro di cura è la base di ogni intervento,
nell’incertezza del quadro generale, nella trasmutazione dei valori di nietzeschiana memoria,
abbisogna di costanti ridefinizioni e in assenza di ciò moltiplica i malintesi soprattutto quando
si confrontano, nella relazione clinica, persone che riportano mondi culturali diversi