Traduzione aperta, quasi spalancata: tradurre Dario Fo

Abstract

Il concetto di traduzione entra a far parte della storia del teatro molto tardi, poich\ue9 per lungo tempo si prefer\uec ricorrere alla tecnica dell\u2019imitazione e dell\u2019adattamento. A partire dal Settecento e in modo sempre pi\uf9 marcato sino ai nostri giorni, ci si \ue8 posti il problema del rapporto tra traduzione e messinscena, tra traduttore e regista, giungendo alla conclusione che tradurre per la scena richiede implicazioni e abilit\ue0 del tutto diverse da quelle impiegate nel tradurre un lavoro letterario. Al centro dei saggi che compongono questa pubblicazione vi \ue8 il teatro di Dario Fo, uno degli autori contemporanei pi\uf9 rappresentati e tradotti all\u2019estero. Al di l\ue0 delle questioni teoriche e critiche, il libro vuole essere un omaggio non solo a un grande drammaturgo ma a colui che in ogni sua opera ci ha indicato una via alla libert\ue0 di pensiero e al sapere, il cui vero senso risiede nel leggere, interpretare, verificare di persona. Perch\ue9, come ebbe a dire Fo, \u201cla conoscenza ti fa dubitare. Soprattutto del potere. Di ogni potere\u201d

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