Zucchero amaro, dolce inferno e le loro metamorfosi. Da Antonio Vieira a Vik Muniz

Abstract

Una comparazione tra il sermone di Padre Antonio Vieira (XVII secolo) dedicato agli schiavi negli zuccherifici di Bahia e la serie di ritratti di figli di lavoratori delle piantagioni di canna da zucchero nei Caraibi, scattati dal fotografo brasiliano Vik Muniz. Si riscontra un approccio molto simile: entrambi gli autori mostrano grande familiarità con i soggetti ritratti e, attraverso il materiale zucchero e l'uso della metafora ossimorica ad esso legato, ribaltano idealmente le condizioni di vita dei lavoratori stessi.Interdisciplinary parallel between Antonio Vieira's Sermon about slaves in sugarcane plantations in Bahia (XVII C.) and a series of photographic portraits by Vik Muniz (Brazil) of the children of sugarcane laborers in the Caribbean. A similar approach is used in both works: strong familiarity is shown with the subjects portrayed, and the same material itself - sugar - is used to ideally reverse their life conditions through similar oxymoric metaphors

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