La vitamina E è spesso riguardata esclusivamente come alfa-tocoferolo. In realtà essa comprende almeno quattro forme: alfa-, beta-, gamma- e delta-tocoferolo. Le forme che tra queste rivestono un ruolo maggiore come antiossidanti liposolubili sono l’alfa- ed il gamma-tocoferolo. Queste ultime due forme sono anche le più studiate e in vitro risultano possedere la stessa capacità di inibire la perossidazione lipidica in liposomi unilamellari (Wang and Quinn 1999). Tuttavia il gamma-tocoferolo presenta anche un’azione importante nel proteggere le cellule non solo contro i radicali liberi dell’ossigeno ma anche contro quelli azotati come il perossinitrito. Essendo un buon “nitro trap” il gamma-tocoferolo è considerato attualmente “l’altra vitamina E” importante per la salute umana (Navari-Izzo, comunicazione personale).
Tradizionalmente la determinazione del tocoferolo è fatta tramite HPLC dotato di detector fluorimetrico. Nel nostro laboratorio l’abbiamo invece eseguita in fase inversa utilizzando un detector elettrochimico a grafite a +0.6 V.
Allo scopo di chiarire il ruolo protettivo delle varie specie di tocoferoli in condizioni di stress, la loro determinazione è stata eseguita in pianticelle di grano (Triticum durum) cresciute in soluzione idroponica per 14 giorni ed incubate al momento del prelievo in una soluzione di CuSO4 100 uM per tempi diversi (da un minuto a 16 ore). Una volta chiarita la loro importanza in condizioni di stress ossidativo la determinazione di alfa-, gamma- e delta- tocoferolo è stata eseguita su alcune linee di pomodoro (Lycopersicon esculentum) cresciuto in condizioni di crescente salinità (EC = 3, 8 mS/cm). Lo scopo è stato quello di trasferire le conoscenze del loro ruolo in condizioni stressanti alla qualità del prodotto alimentare. Infatti nelle bacche di pomodoro i tocoferoli hanno il duplice ruolo di proteggere il tessuto vegetale dagli effetti dello stress ossidativo e quello salutistico. La variazione delle quantità di tocoferoli migliora infatti la qualità del prodotto, aumentandone le proprietà antiossidanti.
In grano l’alfa-tocoferolo risultava presente, oltre che nei cloroplasti come generalmente accettato, anche nel plasmalemma delle radici in quantità paragonabili a quelle ritrovate nelle membrane subcellulari di ratto quali i lisosomi (Buttriss e Diplock 1988). Le forme maggiormente presenti nelle radici e foglie di grano e nelle bacche di pomodoro erano l’alfa- ed il gamma-tocoferolo mentre in grano il delta-tocoferolo era dieci volte inferiore rispetto alle altre due forme che erano presenti nelle stesse quantità