Mazzoni a Messina tra Modernismo e Futurismo

Abstract

Il panorama dell\u2019architettura europea del Novecento \ue8 stato particolarmente segnato dalle istanze innovatrici dettate dal Movimento Moderno. In Italia, a partire da questo nuovo scenario, si \ue8 costituita una componente specifica, meglio nota come Razionalismo Italiano che ha trovato ulteriori implicazioni di riflessione compositiva e figurativa dell\u2019architettura attraverso i temi propri della ricerca Futurista. Una esperienza quest\u2019ultima che nei principali testi di storia dell\u2019architettura contemporanea, ruota principalmente attorno alla figura di Antonio Sant\u2019Elia, interprete di rilievo di questa corrente che ha rappresentato riferimento fondamentale all\u2019opera di Angiolo Mazzoni. Il Futurismo, in estrema sintesi, mir\uf2 alla semplificazione delle forme architettoniche, orientando la ricerca a soluzioni che avessero ben presente i nuovi elementi della citt\ue0 sempre pi\uf9 legati ai caratteri dell\u2019infrastrutturazione e in particolare quelli propri della mobilit\ue0. Queste opere dovevano sempre pi\uf9 caratterizzare il disegno della citt\ue0 e offrirsi come elementi riconoscibili attraverso visioni che assurgevano a una dimensione a scala geografica.The panorama of European architecture in the 20th Century was particularly marked by the innovation brought by Modernism. In Italy, this new scenario brought with it a specific approach, better known as Italian rationalism, which led to additional compositional and figurative implications in architecture, influenced by Futurism. This movement, as seen in the major works on the history of contemporary architecture, essentially revolved around the figure of Antonio Sant\u2019Elia, one of its leading interpreters and a fundamental point of reference for the work of Angiolo Mazzoni. Futurism, in a nutshell, aimed to simplify architectural forms, searching for solutions which clearly took into account the new elements of the city, increasingly linked to the nature of its infrastructures and in particular those regarding transport. These works had to increasingly characterize the design of the city and serve as recognizable elements, in visions that assumed a geographic dimension

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