La filosofia della musica \ue8 uno dei principali campi cui Jerrold Levinson
ha dedicato la sua riflessione e anche in CA, cos\uec come in Music,
Art and Metaphysics (MAM) e The Pleasures of Aesthetics (PA), all\u2019arte
dei suoni \ue8 dedicata una specifica sezione che valorizza, accanto alla
costituzione formale, i possibili contenuti della musica, emergenti in
una contemplazione che \ue8 al contempo partecipazione attiva, di tipo
sia emotivo sia riflessivo, da parte dell\u2019ascoltatore. I saggi \u2018musicali\u2019 di
CA, le cui tesi Levinson ha pi\uf9 recentemente sviluppato in varie direzioni1,
1. approfondiscono la teoria dell\u2019espressivit\ue0 musicale gi\ue0 presentata
in MAM e PA (la cosiddetta \u2018teoria della persona\u2019, TP), 2. la articolano
in relazione ad aspetti particolari dell\u2019esperienza musicale
(per es. la performance), e 3. ne esaminano il contributo per la comprensione
della dimensione narrativa e drammatica della musica
nonch\ue9, in generale 4., come elemento centrale del suo valore artistico.
Qui mi concentrer\uf2 soprattutto sul punto 1., toccando poi pi\uf9 brevemente
i punti 2., 3. e 4. Non muover\uf2 particolari critiche alle tesi
qui argomentate da Levinson (eccettuata la proposta di
un\u2019integrazione alla sua tesi sul valore intrinseco-esperienziale della
musica), perch\ue9 a differenza di alcune posizioni di altri filosofi analitici
della musica, e anche di alcuni orientamenti dello stesso Levinson
rispetto all\u2019ontologia della musica (cui CA non offre particolari contributi),
le condivido in larghissima misura. Piuttosto, presenter\uf2
quelli che mi sembrano i punti salienti della sezione musicale di CA,
provando, in un caso, a difendere le proposte levinsoniane da alcune
obiezioni