After the Brundtland report and the United Nations Conference on Environment and Development (UNCED) in 1992, the concept of sustainable development was adopted in the forest arena, recognizing the importance of forest to the whole world. As a consequence, forest management was changed going from sustainability, in terms of sustainable use of the timber production, to the multifunctional role of forests and up to the definition of the concept of Sustainable Forest Management (SFM).
The acknowledgement of the multifunctional role of forest has led to the increase of the importance of forest resources, and forestry has become a very complex field. The numerous benefits that society receives from forests result in the increased interest of stakeholders, which are often in conflict. The increase of pressure on the demand for multiple uses of forest in the same lands has emphasized the need of new tools for forest management. In response to these issues, many efforts have been made by researchers, although there is still much to do and to learn, because of the current global issues concerning climate change, loss of biodiversity, water scarcity and energy.
SFM plays a crucial role for maintaining healthy, diverse and productive forests ensuring the supply of forest services for human needs. Forest planning represents a very important tool to support SFM, but often the traditional knowledge and management tools are not capable of satisfying all the stakeholders’ needs.
The formulation of Forest Management Plans, that are acceptable to all stakeholders, requires the balancing of the different interests and decisions because makers have to meet multiple objectives, or in order to get an acceptable balance if objectives conflict. Hence a large scale management, such as the landscape management is required for a better understanding of the joint production or multiple benefits which forest ecosystems provide to human welfare.
In the latest years, new tools of forest planning have been developed, with particular emphasis at the ecosystem approach and on the importance of the scale management. Territorial Forest Plan (TFP) represents a new and helpful tool of forest planning to support SFM, aiming to the improvement of the ecological connectivity and ensuring the production of forest ecosystem services.
This work stresses the important role of forest planning at territorial level, with particular emphasis on the Natura 2000 site, for allowing the production of ecosystem services such as biodiversity conservation and the water conservation in terms of quality and quantity.
Furthermore, it shows three main tools to support SFM with three different case studies. Firstly it demonstrates the role of Geographic Information System (GIS) technologies in monitoring sustainable management model of forest resources in the Logone Valley between Chad and Cameroon (Africa). The second describes the Multi Criteria Decision Analysis approach for mapping forest area with the same priority forest function. Finally, the participatory approach through the application of Indicators Analytic Networks has been described.In seguito al rapporto di Brundtland e alla Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo (UNCED) del 1992, il concetto di sviluppo sostenibile è stato adottato anche in ambito forestale riconoscendo l’importanza delle foreste per il mondo intero. Questo ha determinato un’evoluzione della gestione forestale, passando dalla sostenibilità della produzione legnosa, al ruolo multifunzionale delle foreste, fino a definire il concetto di Gestione Forestale Sostenibile (GFS).
La consapevolezza da parte della società, che le foreste svolgono un ruolo multifunzionale, ha favorito una crescita dell’importanza delle risorse forestali, ma al tempo stesso ha aumentato la complessità di questo settore. I numerosi benefici che la società percepisce dalle foreste hanno determinato un aumento dei fruitori di interesse, spesso in conflitto tra loro. L’aumento della pressione sulle foreste per la produzione di più funzioni nella stessa superficie, ha evidenziato l’esigenza di nuovi strumenti di gestione forestale. Per rispondere a queste esigenze, numerosi sforzi in ambito scientifico sono stati fatti, ciononostante, c’è ancora molto da fare e da imparare, a causa delle attuali questioni globali riguardanti i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità, la scarsità di acqua e di energia.
Il ruolo della GFS è cruciale per conservare la vitalità, la biodiversità e la produttività delle foreste, garantendo la produzione dei servizi forestali per i fabbisogni umani. La pianificazione forestale è uno strumento molto importante a supporto della GFS, ma spesso le conoscenze e i tradizionali strumenti di gestione non sono sufficienti per soddisfare le numerose aspettative dei fruitori di interesse.
La redazione di Piani di Gestione Forestale, affinché sia accettabile da tutti i fruitori di interesse, richiede un’attenta valutazione dei diversi benefici e delle scelte da parte dei decisori, al fine di soddisfare più obiettivi, oppure per raggiungere un compromesso, nel caso in cui gli obiettivi sono in conflitto. Per questo è necessaria una gestione a scala di livello più ampia, per esempio a scala di paesaggio, in modo tale da favorire una migliore conoscenza del valore complessivo e dei numerosi benefici che le foreste forniscono per il benessere umano.
Negli ultimi anni, nuovi strumenti di pianificazione forestale sono stati sviluppati, con particolare attenzione all’approccio ecosistemico e all’importanza della scala di gestione. Il Piano Forestale di Indirizzo Territoriale (PFIT) rappresenta un utile e innovativo strumento di pianificazione forestale a supporto della GFS, con l’obietto di migliorare la connettività ecologica assicurando la produzione di servizi ecosistemici delle foreste.
Il presente lavoro evidenzia l’importante ruolo della pianificazione forestale a scala territoriale, con particolare riferimento ai siti di Natura 2000, per promuovere la fornitura di servizi ecosistemici, quali la conservazione di biodiversità e la tutela della qualità e quantità dell’acqua.
Inoltre, presenta tre principali strumenti di GFS, in tre differenti casi di studio. Il primo illustra il ruolo dei Sistemi Informativi Territoriali (SIT) per il monitoraggio di modelli di gestione sostenibile delle risorse forestali nella Valle del Logone, a confine tra Ciad e Camerun (Africa). Il secondo descrive l’applicazione dell’analisi multicriterio per identificare aree forestali con la stessa funzione prioritaria. L’ultimo caso studio tratta del processo partecipativo utilizzando gli indicatori di gestione forestale, attraverso la Network Analysis.Dottorato di ricerca in Difesa e qualità delle produzioni agro-alimentari e forestali (XXIV ciclo