L'Italia del 1914-15, la pace, la guerra e i problemi dell'emigrazione

Abstract

La vita politica, economica e sociale dell'Italia nel 1914-15 è influenzata in vari modi dai problemi dell'emigrazione. I rapporti fra i «sovversivi» italiani e quelli emigrati all'estero, specialmente in Francia e in Svizzera, così, hanno un certo peso nel periodo che segue la settimana rossa del giugno 1914, e poi per la formazione, i caratteri, le iniziative dell'interventismo rivoluzionario (e anche del neutralismo assoluto. . .). L'emigrazione trentina e quella giuliano-dalmatica, dal canto loro, esercitano un ruolo rilevante nell'ambito dell'interventismo democratico e nazionalista, favorendo anche il successo dell'orientamento nazionalista. II rientro massiccio degli emigrati da vari paesi nell'agosto-settembre (v. retro) 1914 accentua, intanto, la crisi économico-sociale, da cui l'Italia cerca faticosamente di riprendersi, e contribuisce a mantenere il distacco fra la vita politica e l'esperienza effettiva delle classi popolari italiane. Problema che si ripropone al momento della mobilitazione del 1915, quando, tra l'altro, lo Stato liberale richiama alle armi anche le masse degli emigrati, che solo in parte rispondono all'appello.Vigezzi Brunello. L'Italia del 1914-15, la pace, la guerra e i problemi dell'emigrazione. In: L'émigration politique en Europe aux XIXe et XXe siècles. Actes du colloque de Rome (3-5 mars 1988) Rome : École Française de Rome, 1991. pp. 247-276. (Publications de l'École française de Rome, 146

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