L\u2019articolo illustra la recente evoluzione del ruolo dello Stato, con un particolare riferimento agli interventi pubblici in relazione alla crisi finanziaria scoppiata nel 2008.
La prima parte analizza le responsabilit\ue0 dei Governi nell\u2019aver scatenato la crisi, ampliando l\u2019offerta di credito. Si esamina innanzitutto la politica monetaria dei Paesi emergenti, in molti casi, come quello cinese, finalizzata alla difesa delle esportazioni, con l\u2019effetto di generare imponenti flussi di risparmio destinati ai Paesi sviluppati. Si discute poi il ruolo delle politiche dei Paesi avanzati, e in particolare delle politiche monetaria e abitativa statunitensi, e della deregolamentazione finanziaria.
La seconda parte tratta degli aspetti critici dell\u2019intervento pubblico in risposta alla crisi, evidenziando l\u2019impatto negativo di alcune politiche, in particolare di tipo contabile, che hanno contribuito ad esacerbare la tendenza al dirottamento di capitali verso impieghi inefficientemente poco rischiosi, con la conseguenza di rallentare la crescita economica.
Infine, con l\u2019ausilio di un semplice modello di teoria dei giochi, si evidenzia la necessit\ue0 di una politica regolatoria coordinata fra i diversi Paesi, finalizzata a prevenire nuovi fenomeni di cris
