Nella mia tesi mi sono proposta di indagare e mettere a confronto alcune delle più importanti riflessioni filosofiche, estetiche e letterarie sul tema della grazia elaborate nel corso del Settecento da autori di lingua inglese, francese e tedesca e successivamente riprese da Friedrich Schiller e da Heinrich von Kleist. A tal fine, nel primo capitolo mi sono soffermata su alcuni scritti - o passi specifici - di autori quali Shaftesbury, Hogarth, Burke, Mendelssohn, Winckelmann, Kant e alcuni altri ancora, i quali hanno sovente inteso la grazia come una qualità al contempo etica ed estetica e cercato di definirla attraverso un costante confronto con la vicina nozione di bellezza. Nel secondo capitolo, ho preso in considerazione parte della produzione sia teatrale sia teorico-filosofica di Schiller per cercare di comprendere come quest'ultimo, anche attraverso un confronto diretto con alcuni degli autori precedentemente considerati, sia giunto ad intendere la grazia come espressione sensibile e corporea di sentimenti morali. Nel terzo ed ultimo capitolo, mi sono accostata alla produzione teatrale, narrativa e saggistica di Kleist per mostrare come, proprio a partire dalla ripresa di alcune acquisizioni schilleriane, egli se ne sia successivamente distanziato per arrivare infine a proporre una visione della grazia assai distante da quella portata avanti dallo stesso Schiller