La formulazione dell’art. 28 l. not. Rende incerti e controversi i profili di responsabilità concernenti lo svolgimento dell’attività del notaio, soggetto elettivamente deputato dall’ordinamento ad attribuire pubblica fede agli atti ricevuti. La citata disposizione, infatti, nel vietare al notaio di ricevere o autenticare gli atti che siano espressamente proibiti dalla legge, male si concilia con l’attuale sistema delle invalidità negoziali quale delineato nel codice civile. In questo contesto, si inserisce la complessa problematica della responsabilità del notaio allorché nell’atto risultino inserite pattuizioni sanzionate con le c.d. nullità di protezione: categoria, quest’ultima, anch’essa dagli incerti contorni, ma che si pone sempre più all’attenzione degli interpreti soprattutto in ragione della relativa crescente diffusione, soprattutto nella normativa di derivazione comunitaria
