Il Pleistocene superiore marino di Ischia: paleoecologia e rapporti con l'evoluzione tettonica recente

Abstract

Vengono discussi i risultati di una studio paleoecologico condotto sui terreni trasgressivi che ricoprono la sommità e le gradinate di faglia bordiere dell'horst vulcano-tettonico del M.Epomeo, ad Ischia (Campania). Le associazioni a foraminiferi bentonici ed ostracodi testimoniano un ambiente marino, di batimetria compresa tra -70 e -120 metri, fortemente contaminato da faune derivate da vicini ambienti costieri e transizionali.Ciò da una parte conferm l'ipotesi, affacciata da precedenti studi vulcanologici, che il settore centrale di Ischia costituiva in passato una caldera e, dall'altro, permette di ricostruirne qualitativamente la paleogeografia. I dati ottenuti consentono inoltre di escludere una spiegazione puramente glacio-eustatica della trasgressione registrata dalla paleo-caldera dopo l'eruzione del Tufo Verde (55000 yrs BP) suggerendo invece che essa fu accompagnata, se non causata, da una ulteriore fase di collasso vulcano-tettonico. E' stato condotto un riesame dei rapporti stratigrafici e geomorfologico-strutturali che intercorrono tra le varie unità vulcaniche, i sedimenti marini e le grosse frane che si staccarono dal M. Epomeo durante il suo successivo sollevamento. Ciò ha permesso innanzitutto di ritenere non più antichi di 55000 anni B.P. e non più recenti di 10000 anni B.P. i depositi marini in questione, e di indicare altresì come più probabile una loro collocazione nella parte centrale di detto intervallo. Ciò induce anche a collegare la trasgressione alla risalita glacio-eustatica interstadiale dello Stage Isotopico 3. Il sollevamento vulcano-tettonico (risorgenza intracraterica) di almeno 700 m che ha portato alle quote attuali i sedimenti marini in questione è iniziato durante la IV Fase di attività vulcanica dell'Isola, esaurendo la massima parte del rigetto tra 20000 e 6000 BP circa

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