Nell’articolo si riflette sui possibili impieghi della tecnologia al fine di promuovere una formazione di alto livello facilmente fruibile, inclusiva e adattabile ai bisogni degli utenti, alla luce dei risultati del PELT - Progetto E-Learning Trasversale -, nella sua terza e ultima fase di attuazione.
Si descrivono gli obiettivi, le attività e i risultati delle prime due fasi: dalla progettazione di strumenti quantitativi e qualitativi adeguati all’implementazione dell’indagine conoscitiva - questionari, interviste semistrutturate, focus group interdisciplinari- ai risultati parziali, confrontati con quelli di una precedente indagine del 2004 sull’innovazione didattica all'Università di Pisa.
Tra le riflessioni che emergono, alcune riguardano la terminologia utilizzata nei corsi FaD, che tende rapidamente a diventare obsoleta, altre evidenziano gli aspetti costruttivisti e sociali dell’E-Learning, altre ancora si soffermano sulle sue potenzialità in situazioni e contesti problematici, come i poli penitenziari universitari. A quest'ultimo riguardo, si considerano anche le importanti potenzialità dei corsi di italiano L2 on line per i detenuti stranieri, sia all’interno del carcere sia nella prospettiva del loro reinserimento nel mondo del lavoro e nella società