Allestimento di metodica in vitro: linee cellulari stabilizzate umane di origine cutanea per la valutazione del potenziale tossico e irritante di materie prime e prodotti finiti ad uso topico

Abstract

La complementarit\ue0 del test in vitro rispetto alle valutazioni in vivo risiede nel fatto di poter arricchire il test in vivo di parametri quantitativi, sensibili, precoci e spesso unici perch\ue9 non esplorabili direttamente sull\u201fuomo. Il test in vitro pu\uf2 impiegare sistemi biologici semplificati (colture cellulari) o sofisticati (organi e tessuti ricostruiti) e sono perci\uf2 alternativi alla sperimentazione animale. La valutazione dell\u201feffetto irritante, studiato tramite l\u201fuso di cheratinociti umani, \ue8 stata gi\ue0 applicata anche in ambito cosmetologico. Dall\u201fanalisi comparativa dei dati ottenuti dai test in vitro con quelli ottenuti dai test in vivo sembra emergere una buona correlazione sia per quanto riguarda l\u201feffetto della sostanza utilizzata sia per quanto riguarda i dati di previsione del potenziale d\u201firritazione. Il modello proposto \ue8 basato sulla possibilit\ue0 di considerare i livelli di citochine infiammatorie come parametro di potenziale irritativo/infiammatorio in quanto le citochine possono avere un\u201fazione pro/anti-infiamatoria e possono agire in sinergia e/o antagonismo, a seconda dello stimolo. In questa ottica i test in vitro che implicano l\u201fanalisi di citochine, potrebbero essere usati anche per classificare le sostanze chimiche in base al potenziale di sensibilizzazione o irritante, con lo scopo di ridurre il numero dei test fatti su animali.I risultati ottenuti consentono di fare due considerazioni di rilievo: entrambe le citochine testate rispondono in tempi di esposizione precoce; \ue8 evidente l\u201finfluenza dei trattamenti con molecole potenzialmente irritanti sull\u201fespressione e sulla modulazione della LIF nei cheratinociti NCTC 2544. I dati sull\u201fespressione delle citochine durante esposizione a diverse concentrazioni dei composti in esame hanno mostrato una buona correlazione con quelli ottenuti dagli indici di tossicit\ue0 basale sui cheratinociti. L\u201futilizzo della metodica in ambito cosmetologico, per esempio nella fase di pre-screening di componenti di ingredienti cosmetici, pu\uf2 ridurre drasticamente i potenziali effetti irritativi, intervenendo a monte della consueta fase delle prove \u201cpatch test\u201d condotte sui volontari

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