La semiotica si interessa della letteratura negli anni \u201960, unendo narratologia (ricerche sugli schemi generali della narrazione) e metodo di analisi della linguistica strutturalista, di cui utilizza i sistemi di analisi del linguaggio: esamina l\u2019organizzazione delle forme e la scelta dei materiali linguistici (parole, frasi, stili, espedienti narrativi) presenti nel sistema letterario, nonch\ue9 i processi con cui sono selezionati i materiali tra quelli possibili, e combinati in modo specifico in ogni racconto per ottenere una narrazione dotata di senso. La linguistica strutturalista \ue8 adottata come base di una nuova scienza generale per la societ\ue0 delle comunicazioni di massa. Unendo due diverse fonti epistemologiche, le nozioni di \u201ccomunicazione\u201d e di \u201cstruttura\u201d, in una teoria dell\u2019organizzazione e della trasmissione dei messaggi, la semiotica diventa scienza generale dello scambio sociale dei messaggi: poich\ue9 per\uf2 tutta la cultura \ue8 descrivibile come organizzazione e scambio di messaggi, in quanto ogni oggetto umano \ue8 descrivibile come un messaggio (cio\ue8 scambio di qualche entit\ue0), la semiotica \ue8 la scienza in grado di spiegare tutti i fatti umani. L\u2019analisi dei testi letterari con questi principi prova la capacit\ue0 della nuova disciplina, che convoglia al suo interno gli oggetti delle scienze umane e letterarie precedenti, incorporando per\uf2 anche il dibattito sulla propriet\ue0 del senso del testo (attribuita o all\u2019autore, o al testo stesso, o al lettore) ereditato dal dibattito strutturalista. Allo scioglimento dello Strutturalismo (fine anni \u201970) le diverse scuole semiotiche scelgono uno dei due modelli interpretativi che decretano la scomparsa dell\u2019autore: la centralit\ue0 del testo nella scuola semiotica greimasiana che si afferma in Francia, la centralit\ue0 del lettore nella scuola semiotica interpretativa che si afferma in Italia