La riqualificazione delle zone colpite dal sisma è l’occasione per stimolare il territorio verso la rivitalizzazione e la
rifunzionalizzazione dei suoi centri abitati.
In quest’ambito può giocare un ruolo fondamentale la riqualificazione energetica, intesa non solo come componente
del recupero tecnologico e funzionale degli edifici, ma anche come motore dello sviluppo economico e sociale
dell’area geografica: un luogo caratterizzato da piccole realtà abitative dall’elevato valore storico ed estetico, già
a carattere di residenza non stanziale, oggi pressoché abbandonate a causa dei danni causati dal terremoto.
La riqualificazione energetica del patrimonio edilizio storico implica però riflessioni riguardo al valore testimoniale
e monumentale di alcuni manufatti architettonici o di interi borghi; in molti casi è meglio evitare gli interventi
che, pur migliorando le prestazioni energetiche, apporterebbero inevitabili modifiche all’edificato, snaturandone il
significato e il valore estetico.
È il caso di Caporciano, paese di quasi trecento abitazioni poste su un colle dell’Altopiano di Navelli, identificato
come caso studio su cui testare strategie anticrisi innovative ed attente all’importante valore testimoniale del
borgo storico, con il fine di rivalutarne l’attività sociale ed economica, e di raggiungere l’obiettivo del Borgo Clima