Riflettografia infrarossa a banda spettrale estesa

Abstract

L’applicazione della Riflettografia Infrarossa allo studio dei disegni preparatori nei dipinti del Quattrocento e del primo Cinquecento ha visto negli ultimi anni un crescente interesse nei sistemi a scansione. L’obiettivo generale, spesso ottenuto con esiti sorprendenti, è stato quello di migliorare la risoluzione spaziale e la profondità di digitalizzazione, giungendo a discriminare varie tecniche disegnative e persino a identificare il ductus dell’autore nei singoli tratti. Com’è noto la Riflettografia non ha condotto a risultati altrettanto buoni sulle opere del tardo Cinquecento e dei secoli successivi in quanto, affermandosi l’uso di preparazioni scure e di strati pittorici piuttosto spessi, la lettura del disegno – peraltro non universalmente presente – diviene impossibile anche con l’osservazione nel NIR. Estendere la banda spettrale della Riflettografia ha lo scopo di saggiare l’efficacia della minore diffusione dell’IR a maggiori lunghezze d’onda e di riscoprire il disegno celato nei dipinti dei maestri secenteschi e mai più, da allora, osservato

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