LA CHIESA DI SANTA MARIA ANNUNCIATA ALL’OSPEDALE SAN CARLO BORROMEO A MILANO Metodologia e pratica per la conservazione delle superfici di un edificio contemporaneo

Abstract

La chiesa di Santa Maria, è da Ponti stesso considerata la sua “opera maestra”, un progetto nel quale egli ha potuto applicare tutti i suoi principi e con una certa libertà rispettare tutte le sue scelte per la realizzazione di un’opera d’arte completa. Se noi riconosciamo quindi un valore di artisticità e di opera assoluta a questo edificio, determiniamo anche un certo indirizzo nelle scelte di intervento. La Direzione Regionale ha volutamente sottolineato il valore “conservativo” del progetto di restauro sulle superfici, ponendo quindi l’attenzione sull’importanza di un rispetto dei materiali e dello stato conservativo a noi giunto. Il progetto di studio e di analisi, portato avanti dalla facoltà di architettura, su un edificio inaugurato solo quaranta anni prima del nostro intervento, pone necessariamente alcune problematiche dal punto di vista delle procedure. Il senso stesso del cantiere studio, limitato a due piccoli ponteggi, è quello di verificare l’efficacia e l’utilità di prove diagnostiche ormai consolidate nel campo dell’edilizia storica antica, che in questo caso possono essere soggette a revisioni e modifiche in funzione della risposta e dell’atteggiamento progettuale che si valuta di intraprendere. Una particolarità di questo progetto è che per la complessità delle problematiche ( fenomeni di degrado e materiali dove manca un’accurata letteratura scientifica), ha portato alla scelta di costituire un gruppo di lavoro interdisciplinare per la determinazione dei differenti aspetti

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