CATANOSSI M.

CHIODETTI I.

CITTADINI F.

COLETTI M.

CUTERI, Vincenzo

DE MIA G.

FELIZIANI F.

MARENZONI M. L.

PASSAMONTI F.

VALENTE C.

VITALE N.

Italian

Archivio istituzionale della ricerca - Università di Camerino

 167 RINOTRACHEITE INFETTIVA DEL BOVINO: ELABORAZIONE PRELIMINARE DI UN PIANO DI ERADICAZIONE  INFECTIOUS BOVINE RHINOTRACHEITIS: PRELIMARY STUDY TO OPTIMIZE AN ERADICATION PLAN  Valente C., Feliziani F.1, Catanossi M., Marenzoni M.L., De Mia G.1, Passamonti F., Vitale N.2, Cittadini F., Chiodetti I., Coletti M., Cuteri V.3 Dipartimento di Patologia Diagnostica e Clinica Veterinaria, (PG), 1Istituto Zooprofilattico (PG), 2Istituto Zooprofilattico, (TO), 3Dipartimento di Scienze Veterinarie (Camerino, MC)  Parole chiave: IBR, prevalenza, fattori di rischio, elaborazione stati tica, eradicazione Key words: IBR, prevalence, risk factors, statistical elaborati n, eradication  SUMMARY – BoHV-1 infection is an important cause of losses in livestock worldwide. Successful eradication programmes carried out in different countries suggested to take up a preliminary study in Umbria. A serological survey for BoHV-1 gave a positivity of 58,82% for herds. According the serological results and other epidemiological information, were performed a statistical analysis that individuate as  risk factors of persistence of infection the geographic position and the typology of breedings instead no statistical associations were found for consistence of herds and introduction of ew animals.  INTRODUZIONE - Nel corso degli anni ’80 e ’90, la Rinotracheite infettiva del bovino (IBR) è stata oggetto di una crescente attenzione dvuta, oltre che ai danni sanitari provocati direttamente dall’infezione, anche all’importanza di natura economico-commerciale che la malattia ha acquisito, tanto che diversi Paesi hanno messo in atto piani di controllo e di eradicazione. All’interno di questo quadro piuttosto eterogeneo, l’Italia, ad esclusione della Provincia di Bolzano, ha cominciato ad organizzarsi in questa direzione. Sulla base di queste considerazioni è stato ritenuto opportuno valutare l  situazione epidemiologica nei confronti di IBR nella provincia di Perugia ed individuare la strategia più opportuna allo scopo di mettere a punto, in un prossimo futuro, un piano di eradicazione.  MATERIALI E METODI - Prendendo come riferimento il Sistema Informativo Regionale dell’Anagrafe Bovina sono stati selezionati allevamenti bovini della provincia di Perugia escludendo quelli di consistenza inferiore ai cinque capi e da ingrasso. Per individuare le aziende target è stata applicata un  stratificazione per le variabili consistenza dell’allevamento e posizione geografica, che risultano essere tra i fattori di rischio più importanti. Per la prima variabile sono state individuate quattro classi di consistenza mentre, per la posizione geografica, gli allevamenti sono stati classificati in base al Comune sede dell’azienda secondo un criterio dicotomico: Cmuni in territorio pianeggiante (P), montano o collinare (M). La prevalenza attesa utilizzata per il calcolo del campionamento è stata pari al 30% con un valore di errore ammesso pari al 12% (Livello di Confidenza del 95%). Agli allevamenti campionati è stata poi applicata un  seconda stratificazione per verificare la presenza/assenza della infezione: si sono considerati allevamenti piccoli quelli di consistenza fino a 30 capi e grandi quelli con un numero di capi superiore a 30; negli allevamenti piccoli sono stati campionati tutti i soggetti, negli allevamenti grandi ne sono stati scelti casualmente 30. In questo modo è stato possibile individuare o escludere una prevalenza dell’infezione di almeno il 10% (Livello di Confidenza del 95%). Sono stati prelevati 4075 campioni di sangue e sottop sti al test ELISA tipo capture nei confronti di BoHV-1 utilizzando il kit IDDEX (Se. 97%, Sp. 97,10%). Contemporaneamente è stata condotta una indagine epidemiologica basata u una scheda somministrata agli allevatori e ai veterinari delle aziende campionate, llo scopo di raccogliere ed analizzare tutte le informazioni. I dati ottenuti dallo studio sono stati caricati su un database appositamente costruito con il software MsACCESS e l’analisi dei ati è stata eseguita con il software SAS.  168 In un primo tempo è stata calcolata la sieroprevalenza a livello di territorio e intrallevamento, poi sono state analizzate tutte le variabili del questionario. E’ stata condotta una statistica bivariata per testare l’associazione tra le variabili usando come test statistico il chi quadro, è stata inoltre eseguita una analisi di col linearità per verificare la presenza di associazioni tra variabili che avrebbero potuto interferire con i dati sierologici. Le variabili che sono risultate significative sono state inserite all’interno di unmodello di equazione lineare generalizzato per lo studio dei fattori di rischio. Per le analisi di statistica descrittiva ed inferenziale è stato utilizzato un Livello di Confidenza del 95%.  RISULTATI - Attraverso le procedure di campionamento sono stati individuati 54 allevamenti bovini, dai quali sono stati prelevati 4075 campioni di sangue. La sieroprevalenza a livello di territorio è risultata pari al 58,82% degli allevamenti (CI 53,4-65,3); tenendo conto della sensibilità e specificità del kit sierologico usato si raggiunge il valore di 59.3% (CI 52,4-66,3). Sono stati riscontrati 986 capi positivi con una sieroprevalenza intrallevamento di 34% (CI 33,88-34,23%). Questo valore corretto per sensibilità e specificità del test è risultato pari al 36,1%.  L’analisi bivariata è stata condotta su diverse variabili. La dimensione allevamento e l’introduzione di capi non sembrano influire nella prevalenza dell’infezione, mentre la razza, la stabulazione e la posizione geografica hanno mostrat  dei valori statisticamente significativi associati al chi quadro, ad indicare una relazione tra le variabili suddette  lo stato sierologico. E’ stata condotta anche un’analisi di col linearità tra le variabili in esame, risultando una dipendenza tra le variabili razza, tipologia produttiva e posizione geografica. Dall’analisi dei dati sono emersi due fattori di rischio certi: la posizione geografica e la stabulazione. Le due variabili nel questionario avev no tre valori, per una migliore adattabilità del modello ai dati sono state trasformate in due variabili dicotomiche e in particolare la posizione geografica è stata trasformata nella variabile sede allevamento in collina si/no, la variabile stabulazione è stata ricodificata in stabul zione libera si/no.  CONCLUSIONI - Le perdite dirette indotte da IBR sono provocate dall’insorgenza della malattia, ma anche dalla mancata valorizzazione negli scambi tra animali nel momento in cui si stabiliscono rapporti commerciali con aziende o Paesi che hanno già raggiunto livelli sanitari più elevati. In provincia di Perugia i fattori di rischio per IBR sono risultati la posizione geografica dell’allevamento e il tipo di stabulazione. La variabile dimensione dell’allevamento, pur non essendo statisticamente associabile alla sieropositività, è risultata dipendente dalla variabile posizione geografica. La possibilità di riscontrare l’infezione in allevamenti posti in collina è 5 volte più probabile che altrove. La stabulazione libera aumenta la probabilità di infezione in maniera considerevol (12,005). Le stime di questi Odds Ratio sono però compresi in IC molto ampi che ne diminuiscono la precisione. L’errore di stima è alto come ci si aspettava vista la bassa numerosità campionaria. I risultati ottenuti dalle aziende target di questa ricerca non suggeriscono l’applicazione di un intervento immediato e drastico, per il numero di allevamenti positivi coinvolti, ma una azione programmata in tempi limitati, tendente ad una eliminazione progressiva degli animali sieropositivi.  Sulla base di queste informazioni, tenendo nella giusta considerazione le caratteristiche del patrimonio zootecnico, la tipologia e la localizzazione degli allevamenti, sarà possibile mettere in atto un piano di eradicazione dell’infezione da BoHV-1 che tenga  conto sia degli aspetti sanitari che di quelli economici.   BIBLIOGRAFIA - 1) Pritchard G. et al. (2003) Veterinary Record, vol.153, no. 4, 113-117. 2) Straub OC.:(2001) Dtsch, Wsch. 108, 419-422 3) Vonk Noordegraaf A. et al  (2000) Veterinary Medicine, vol 44, 21-42.                                                                      

Rinotracheite infettiva del bovino: elaborazione preliminare di un piano di eradicazione.

https://pubblicazioni.unicam.it/bitstream/11581/114948/1/Sisvet_2005_IBR_Sierologia.pdf

Rinotracheite infettiva del bovino: elaborazione preliminare di un piano di eradicazione.

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