Archeologia degli insediamenti monastici in Basilicata: le indagini archeologiche presso S. Maria di Iuso a Montepeloso (Irsina, MT)

Abstract

Irsina (MT), la medievale Montepeloso, è ubicata a 550 metri slm (F. 188 SO, IGM 1:25.000), nel cuore della Basilicata, su un’altura naturale ben protetta e munita di fortificazioni. L’abitato sorge nelle vicinanze del fiume Bradano e della via Herculea, che da Venosa giungeva fino a Potenza ed Eraclea percorrendo la valle del Bradano. Della chiesa di Santa Maria di Juso sappiamo qualcosa grazie alla notizia riportata dal Racioppi secondo il quale fino al XIV secolo esisteva presso Montepeloso un’abbazia dipendente ab antiquo dal Monastero francese della Chase-Dieu; l’abbazia era nota allora con il nome di Santa Maria di Juso. Nell’ambito del progetto di “Recupero, restauro e consolidamento dei resti del Complesso abbaziale di Santa Maria dello Iuso e riqualificazione delle aree adiacenti” ad Irsina, promosso dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici della Basilicata, in seguito al rinvenimento durante i primi interventi di pulitura dell’area di alcune strutture murarie al di sotto dell’attuale ingresso della Chiesa, e quindi ad essa preesistenti, è stata prevista un’indagine archeologica in accordo con la Soprintendenza Archeologica della Basilicata. L’indagine archeologica è iniziata nel mese di luglio 2007 ed è stata finalizzata ad approfondire l’evoluzione storico-costruttiva del monumento nonché le diverse fasi insediative del complesso monastico cui l’edificio era annesso

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