La Neurofibromatosi di tipo I (NF1), anche chiamata “malattia di von Recklinghausen” o “neurofibromatosi periferica” o “multipla”, è la più comune forma di neurofibromatosi con un’incidenza di 1 su 2500 - 3500 nati.
E’ una malattia a trasmissione autosomica dominante a penetranza completa, età-dipendente ed espressività estremamente variabile, anche all’interno della stessa famiglia.
Il gene coinvolto codifica per la neurofibromina, una GAP-like protein essenziale per la regolazione negativa di Ras che agisce da oncosoppressore, esercitando fisiologicamente un controllo negativo sulla disponibilità di Ras attivato e quindi sulla proliferazione cellulare.
La NF1 è una condizione multisistemica che coinvolge una varietà di tessuti e tipi cellulari; le caratteristiche cliniche maggiori riguardano alterazioni della pigmentazione cutanea e una vasta varietà di anomalie a livello del sistema nervoso centrale e/o periferico che possono evolvere in tumori benigni (come i neurofibromi) o maligni.
L’analisi comparativa tra tipo/sede di mutazione e fenotipo non consente di individuare una precisa correlazione tra genotipo e quadro clinico nei pazienti affetti. Questa estrema variabilità fenotipica non è quindi spiegabile attraverso il semplice meccanismo di mutazione/delezione del gene. Anche se sono state formulate numerose ipotesi, non sono ancora noti i meccanismi molecolari che sottendono tale variabilità.
Nella formazione e sviluppo dei neurofibromi, un ruolo chiave può essere svolto dai fattori di crescita. I tumori esprimono e secernono una varietà di fattori mitogeni e dei loro recettori che possono essere osservati nel siero dei pazienti. Una loro disregolazione è stata ipotizzata come possibile meccanismo nella patogenesi dei neurofibromi.
Da questo presupposto è stato svolto un lavoro di analisi dell’espressione dell’asse IGF-1/IGFBP-3 nei pazienti affetti da NF1 comparando i livelli di concentrazione sierica di IGF-1 e IGFBP-3 in pazienti affetti con caratteristiche fenotipiche differenti di malattia rispetto ai controlli sani ed analizzando l’espressione recettoriale di IGF-1R su diversi tipi istologici di neurofibromi. I livelli sierici di IGFBP-3 sono ridotti nei pazienti NF1ed i bassi dosaggi della proteina sono inversamente proporzionali alla massa tumorale totale. Le concentrazioni di IGF-1 sono sovrapponibili nei gruppi considerati, tuttavia negli affetti IGF-1 circola meno legato alla sua proteina di legame, è biologicamente più attivo e può essere in grado di svolgere maggiormente i suoi effetti mitogeni a livello cellulare, potendosi legare sul recettore per IGF-1 espresso nella maggior parte dei neurofibromi. Pertanto la via IGF-1/IGF-1BP-3 può essere considerata nella catena di eventi molecolari che sono alla base dello sviluppo dei neurofibromi nei pazienti affetti da NF