Identificazione del liquido seminale: metodiche a confronto

Abstract

Nei casi di violenza sessuale è di fondamentale importanza, oltre ad un accurato esame obiettivo della vittima, la raccolta di tutti gli elementi che possono costituire la prova dell’abuso subito. Tra gli elementi di prova assume particolare rilievo la ricerca del liquido seminale che, come altri fluidi corporei, può essere evidenziato su reperti diversi quali indumenti, lenzuola, fazzoletti, ecc. Tra le metodiche attualmente impiegate nei laboratori medico-legali vanno segnalate quelle basate su metodi immunocromatografici finalizzati all’identificazione di sostanze presenti in elevata concentrazione nel liquido seminale quali l’Antigene Prostatico Specifico (PSA) e la Semenogelina (Sg). Nel presente lavoro illustriamo i risultati da noi ottenuti utilizzando in parallelo due diversi kit commerciali per l’identificazione del PSA e della Sg. Al fine di verificare la sensibilità dei kit le indagini sono state condotte su reperti di interesse forense conservati nel nostro laboratorio per un periodo di tempo variabile da 3 mesi a 10 anni. Sebbene le metodiche immunocromatografiche, per la rapidità e l’efficacia dei test stessi, rappresentino un valido mezzo per l’identificazione del liquido seminale, è comunque necessario, per i campioni risultati negativi e/o con risultati discordanti nei test, eseguire le analisi genetiche al fine di giungere ad una corretta definizione del caso

    Similar works