Modalità di gestione della terapia integrata in ambito psichiatrico. Uno studio 'cross-sectional' su un campione selezionato di psichiatri

Abstract

Obiettivi. Frequente è l’associazione del trattamento farmacologico alla psicoterapia. Tuttavia, manca univocità rispetto ai criteri di gestione del paziente in terapia integrata. Pertanto, si è ritenuto utile sondare all’interno di un campione di psichiatri psicoterapeuti, quali fossero le metodologie più frequenti. Materiali e Metodi. A 120 psichiatri è stato somministrato un questionario di 10 items volto ad esplorare le modalità di gestione della terapia integrata applicata è stata eseguita un’analisi descrittiva dei dati. Le analisi statistiche sono state effettuate mediante SPSS 13.0® Risultati. Il 35,0% degli intervistati lavora come libero professionista, il 19,17% lavora in ambito pubblico. Due terzi del campione ritiene la terapia integrata una forma di trattamento efficace. In ambito pubblico il trattamento maggiormente applicato è quello di tipo integrato (43,48%), in ambito privato quello di tipo psicoterapeutico (78,57%). Il 75,0% prescrive personalmente la farmacoterapia, mentre il 25,0% delega ad un altro collega questo compito. Nell’85,0% dei casi i farmaci vengono prescritti nelle psicosi con sintomi produttivi, seguono poi i disturbi dell’umore con sintomi psicotici. La classe di farmaci maggiormente somministrata è quella degli antipsicotici, seguita dagli stabilizzatori dell’umore. Conclusioni. Le Terapie Integrate, sono funzionali quando l’intervento farmacologico è congruo con il modello psicoterapico. Gli psicofarmaci vanno utilizzati solo se strettamente necessari e l’utilizzazione va elaborata nel lavoro di psicoterapia. Se possibile, è preferibile un solo terapeuta di riferimento. Clin Ter 2009; 160(3):e39-e4

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