Il riequilibrio della finanza pubblica negli anni Novanta

Abstract

Gli anni novanta sono caratterizzati dal riequilibrio della finanza pubblica: l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche che nel 1990 era pari all’11,8 per cento del PIL scende nel 1999 all’1,8 per cento. Gli anni ottanta possono essere giudicati ex post un periodo nel quale è tardato il riconoscimento della necessità del rigore fiscale, con un indebitamento netto mediamente pari al 10,8 del PIL e pressoché costante nel periodo. Questa caratterizzazione valevole per l’intero decennio, può essere meglio precisata. Ad esempio, l’anno 1991 (e non solo il 1990) può essere collegato a quelli del quinquennio precedente, che è stato definito, giustamente, come quello del “risanamento mancato” ; il 1992 è l’anno della “svolta” ; il 1997 l’anno in cui il riequilibrio, con gran prontezza, è stato colto con “astuzia e virtù”. Tuttavia, secondo gli autori di questa nota, sarebbe erronea una suddivisione del decennio in alcuni episodi di manovre di finanza pubblica, ora fallite ora riuscite, come alcune volte sono stati presentati nella letteratura; il processo di riequilibrio è stato un percorso continuo, ancor più di quanto appaia nei dati grezzi dell’indebitamento netto e dell’avanzo primario, sia nella programmazione e nella attuazione delle manovre fiscali, sia per la continuità dei risultati. Ovviamente alcuni momenti del processo sono stati molto qualificanti, e saranno posti in rilievo nell’analisi. Il successo della politica fiscale perseguita nel decennio, non esime comunque dal porsi e risolvere ulteriori problemi, derivanti nel medio periodo dalle pressioni demografiche, da possibili riforme istituzionali e dall’intensificarsi della competitività tra i vari sistemi - paese

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