Il volume raccoglie cinque saggi dello stesso autore in materia di proprietà condominiale, connotati da un comune impianto critico. In particolare, gli istituti caratterizzanti la proprietà condominiale sono riletti riportando il fenomeno condominiale sul piano dei beni anziché su quello della titolarità dei diritti. Il primo saggio ha per oggetto il problema dell’individuazione delle singole unità immobiliari che compongono l’edificio condominiale. In esso si esamina, in particolare, la possibilità di conformare i beni immobili condominiali mediante atti formali (il c.d. titolo contrario). Nel secondo saggio si esamina il fondamento della norma che istituisce un rapporto di proporzionalità tra il valore della singola unità immobiliare e i diritti di ciascun condomino sulle parti comuni per giungere alla conclusione che il c.d. valore proporzionale è un indice dell’utilità espressa da ciascuna parte comune in favore di ciascuna unità immobiliare. Nel terzo saggio si pongono in rilievo l’eterogeneità dei fenomeni del condominio e della comunione, le forzature interpretative in uso per avvalorare la tesi secondo cui il condominio è una speciale forma di comunione sulle parti comuni e l’autosufficienza della disciplina del condominio rispetto a quella della comunione. Il quarto saggio ha per oggetto i criteri legali e convenzionali di ripartizione delle spese. Se ne individua il comune fondamento nella obiettiva utilità dell’opera per i condomini e si esaminano i poteri dell’organizzazione dei condomini in ordine alla determinazione del contributo dovuto da ciascuno. Il quinto saggio, infine, ha per oggetto il regolamento di condominio assembleare, inteso come espressione dell’autonomia collegiale dei condomini, e il c.d. regolamento di condominio contrattuale, inteso come determinazione convenzionale dei modi di godimento della proprietà condominiale o atto conformativo dei beni condominiali