RICERCA DI MARCATORI PER LA DIAGNOSI DI INFEZIONE FUNGINA INVASIVAE (IFI) MEDIANTE APPROCCIO DIAGNOSTICO COMBINATO

Abstract

Introduzione L'incidenza di IFI ed in particolare delle candidiasi nei pazienti ricoverati in terapia intensiva è in costante aumento ed è associata ad un’elevata mortalità. Evidenze recenti sottolineano l’importanza di indagini multidirezionali e multi-parametriche ai fini di una diagnosi più rapida e precoce possibile. Scopo del presente studio è valutare l’efficacia di un approccio combinato che prevede la ricerca dell’antigene beta-glucano e di anticorpi specifici verso antigeni selezionati di Candida. Metodi 18 pazienti (Reparto di Terapia Intensiva, AOU-Policlinico Modena) sono stati arruolati e suddivisi in due gruppi: gruppo IFI (pazienti con aspergillosi o candidiasi invasiva proven/probable o con diagnosi clinica di pneumocistosi polmonare) e gruppo non-IFI (soggetti ospedalizzati con diagnosi diversa da IFI). In totale, sono stati saggiati 42 sieri con il saggio panfungino (1-3)-β-D-glucano (BG, Fungitell ®) e mediante un saggio sierologico “home-made” basato su microarray proteico per la determinazione quantitativa della risposta anticorpale nei confronti di 11 antigeni di Candida albicans. Risultati Il saggio BG ha mostrato sensibilità, specificità, valore predittivo positivo e negativo di 100%, 85,7%, 88,9 % e 100% rispettivamente; l’analisi delle curve ROC ha restituito una AUC di 0.857 (95% CI: 0.577-1). Il saggio sierologico ha rilevato nei pazienti con emocoltura positiva, una risposta anticorpale nei confronti di 3 antigeni (Bgl2, Pgk1 e Grp2), recentemente descritti come marker diagnostici di candidasi invasiva (Ardizzoni et al., 2013 – submitted). Nessuna risposta anticorpale significativa è invece emersa dall’analisi del siero di pazienti con probabile/possibile IFI e di pazienti non-IFI. Conclusioni La combinazione dei risultati del BG assay e del saggio sierologico in microarray, condotti parallelamente all’emocoltura, può fornire indicazioni diagnostiche e prognostiche aggiuntive in pazienti con provata o sospetta candidiasi invasiva. Riteniamo che questo approccio diagnostico combinato possa rivelarsi particolarmente utile soprattutto nei pazienti con emocoltura negativa

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