research

Rischi sistemici e regolamentazione macroprudenziale

Abstract

La crisi finanziaria del 2007-2008 ha rifocalizzato l’attenzione degli economisti e dei policy maker sui rischi sistemici e sulle politiche e la regolamentazione finalizzate a contenerlo e gestirlo. La crisi ha infatti rappresentato un punto di svolta di grande importanza nella comprensione della struttura interna e del funzionamento del sistema finanziario e dei suoi legami con il resto dell’economia. L’analisi della sua genesi e delle sue dinamiche ha consentito di individuare le inadeguatezze delle norme prudenziali e della pratica di vigilanza vigenti e di comprendere la limitatezza dell’apparato teorico che le aveva sostenute nel trentennio precedente. L’obiettivo del presente lavoro è una ricognizione dello stato dell’arte in materia di politiche macroprudenziali, con riferimento sia alla diagnostica sia alla profilassi. Il lavoro è diviso in due parti. Nella prima parte vengono illustrate le molteplici letture che possono essere date dell’instabilità finanziaria e del rischio sistemico. Nella seconda viene invece offerta una sintesi delle problematiche di definizione e di gestione delle politiche macroprudenziali. Una definizione appropriata della multiforme natura del rischio sistemico, della sua genesi e dei suoi meccanismi di trasmissione è la precondizione sia per individuare il perimetro di azione delle politiche macroprudenziali (in termini di obiettivi finali ed intermedi) sia per determinarne le modalità di azione (in termini di strumenti di intervento, di timing dell’azione, di relazione con altre politiche e quindi, più in generale, di governance del processo decisionale). La ricognizione dei fallimenti del mercato evidenziati dalla crisi finanziaria ha consentito di focalizzarne gli obiettivi, mentre la necessità di dotare le autorità di supervisione macroprudenziale di un toolkit operativo efficace ha accelerato la ricerca di indicatori anticipatori dei rischi sistemici, ha costretto a mappare le relazioni tra gli strumenti di intervento disponibili e gli obiettivi e di testarne l’efficacia e le modalità di utilizzo

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