I vini conosciuti come Lambruschi provengono da un gruppo di vitigni presenti da secoli nel territorio dell' Emilia e profondamente radicati nella tradizione contadina locale. Storicamente, le zone di produzione si trovano nelle province di Modena e Reggio Emilia. La produzione e la commercializzazione di tutti questi vini D.O.C. è regolamentata da specifici disciplinari di produzione. Lo scopo della presente ricerca è stato quello di mettere a punto un metodo per l’analisi e la caratterizzazione di vini Lambruschi DOC dell’Emilia utilizzando la Risonanza Magnetica Nucleare ad alta risoluzione (HR-NMR) mono e bidimensionale. Gli spettri ottenuti dopo ottimizzazione delle sequenze di acquisizione NMR sono stati poi impiegati per la costruzione di modelli chemiometrici mediante tecniche statistiche multivariate, in grado di discriminare tra loro le diverse tipologie di Lambrusco. Questo lavoro va considerato come studio pilota volto allo scopo di valutare l’efficacia della HR-NMR nel fornire informazioni di fingerprint molecolare dei prodotti considerati di qualità tale da poter essere utilizzate a scopo chemiometrico e classificatorio. Per fare tutto ciò si è dovuto innanzitutto individuare, selezionare e ottimizzare le sequenze migliori nell’estrarre informazioni dai campioni queste sequenze sono quindi state sfruttate per affrontare un problema relativamente semplice come la classificazione varietale dei Lambruschi, con l’obiettivo finale di applicarle in un prossimo futuro alla risoluzione di problemi legati all’origine geografica dei prodotti. Tutto questo ha permesso di individuare ed ottimizzare le metodiche analitiche e le sequenze NMR necessarie e di valutare le tecniche chemiometriche più opportune ed efficaci da applicare al tipo di spettri che si ottengono dal vino. I risultati migliori sono stati ottenuti utilizzando 1H-NMR accoppiata con analisi statistiche supervisionate come l’analisi discriminante (GDA). L’approccio seguito ha fornito buoni risultati, sia in termini di qualità del segnale NMR ottenuto che delle tecniche chemiometriche applicate, e permette di affermare che le metodiche approntate sono in grado di estrarre informazioni di qualità dagli spettri registrati tali da essere con ogni probabilità sfruttabili anche per procedere ad una futura costruzione di modelli atti alla discriminazione geografica dei prodotti enologici