Servizi pubblici per l'impiego: una analisi di efficienza dell'attività di intermediazione

Abstract

Nell’ultimo decennio i servizi pubblici per l’impiego (SPI) in Italia sono stati oggetto di profonde riforme normative che hanno riguardato l’intero sistema dei servizi di intermediazione tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, e che hanno modificato radicalmente l’organizzazione e le attività svolte dai SPI. Uno degli obiettivi principali di tali riforme, in accordo con le sollecitazioni derivanti dalla Strategia Europea per l’Occupazione, è quello di accrescere l’efficacia dei SPI nella prevenzione della disoccupazione di lunga durata, favorendo l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. A seguito di tali riforme, i SPI devono offrire ai propri utenti consulenza e supporto nella ricerca di lavoro, proposte di programmi di formazione e offerte di lavoro. Obiettivo di questo lavoro è valutare l’efficacia dei SPI in Italia nell’accrescere la probabilità di trovare lavoro delle persone in cerca di occupazione, utilizzando i dati della rilevazione sulle forze di lavoro condotta dall’Istat e la tecnica del propensity score matching (la variabile di trattamento considerata è l’iscrizione ad un SPI). È stata effettuata sia un’analisi di breve periodo (a 3 mesi) sia un’analisi di lungo periodo (a 12 mesi); inoltre è stata condotta un’analisi territoriale per analizzare distintamente l’efficacia dei SPI nelle regioni del Centro-Nord e del Sud Italia. I risultati ottenuti mostrano che l’effetto medio del trattamento sui trattati (ATT) è negativo nel breve periodo mentre diventa positivo nel lungo periodo, accrescendo la probabilità di trovare lavoro del 7-8% circa; gli effetti medi del trattamento sono migliori nel Centro-Nord piuttosto che nel Sud

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