Prefazione a G. MACDONALD, Sussidiarietà orizzontale e cittadini attivi nella cura dei beni comuni

Abstract

L’Autore, dopo aver rintracciato nel mondo antico le radici della moderna teoria sulla comunione dei beni come strumento per superare gli effetti degenerativi degli interessi particolari, raccoglie e ricompone, alla stregua di tasselli di un unico mosaico, i frammenti di quel pensiero umano, storico, filosofico e religioso, che condurrà, solo in tempi recenti, all’individuazione di quel principio che si vuol definire di “sussidiarietà”. Esso, modernamente, assurge a baluardo delle libertà individuali dalle ingerenze statali quale veicolo per la realizzazione dell'individuo e, al tempo stesso, quale strumento preferenziale di gestione della cosa pubblica. Centrali sono, da un lato, il rifiuto della visione dello Stato come centro burocratico e di mero esercizio del potere e, dall’altro, la consapevolezza della necessità dell’intervento statale tutte le volte in cui esso appare il mezzo da preferire per promuovere gli interessi della società e dei suoi singoli componenti. Non, quindi, uno Stato che regoli e domini tutto, ma che generosamente riconosca e sostenga le iniziative che sorgono dalle diverse forze sociali

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