Scopo dell’articolo è quello di accennare allo studio della letteratura quale ausilio alternativo per la descrizione di concetti matematici la cui comprensione spesso incontra difficoltà da parte degli studenti. In particolare, ripercorrendo la dialettica leopardiana, lo studio de L’Infinito offre lo spunto di tutto ciò che a tale poesia soggiace in termini del concetto di infinito matematico alla base dell’impalcatura logica dell’analisi matematica. L’evidenziare il perché del rifiuto, da parte di Leopardi, della geometria euclidea perché non adatta a descrivere quel senso romantico di libertà a cui l’uomo aspira, ha portato a considerare la possibilità didattica di affrontare il tema sotto una diversa prospettiva