uesto testo e\u300 inteso prevalentemente per lo studente universitario che voglia conoscere gli sviluppi della psicoanalisi contemporanea.
Freud distingueva cio\u300 che e\u300 possibile trasmettere in ambito universitario alla psicoanalisi cioe\u300 informare, da cio\u300 che non e\u300 possibile, cioe\u300 formare, almeno non attraverso lezioni frontali. All\u2019Universita\u300 e\u300 possibile informare su la psicoanalisi ma non formare in psicoanalisi. Questo libro vuole essere un contributo affinche\u301 lo studente possa almeno apprendere qualcosa \u201ccirca la psicoanalisi\u201d, come auspicato da Freud. L\u2019Autore si attiene principalmente al pensiero neofreudiano, rifacendosi in particolare al lavoro clinico e teorico di Joseph Sandler, uno psicoanalista allievo di Anna Freud, che ha grandemente contribuito ad avvicinare il modello psicoanalitico strutturale con la teoria delle relazioni oggettuali. Joseph Sandler (insieme alla moglie Anne-Marie) e\u300 stato uno dei principali artefici della cosiddetta quiet revolution, che (senza il \u201cnarcisismo delle piccole differenze\u201d, e senza l\u2019enfasi magniloquente cosi\u300 diffusa tra gli autori psicoanalitici), ha portato la psicoanalisi verso una psicologica clinica dei sentimenti e dell\u2019adattamento intrapsichico. Il progetto di questo \u201ccommentario\u201d e\u300 di fornire un quadro descrittivo, sulla base di questo modello psicoanalitico, dei principali funzionamenti della mente e di come questi processi si intreccino
per strutturare l\u2019identita\u300 personale