L'innovazione brevettuale in Friuli Venezia Giulia: trend strutturali, traiettorie tecnologiche e processi di ibridazione tra settori tradizionali e ad alta tecnologia

Abstract

Analizzare l\u2019andamento brevettuale delle imprese italiane in questo particolare momento storico \ue8 un\u2019operazione interessante per diversi motivi. Il primo \ue8 che la competitivit\ue0 delle nostre imprese \ue8 oggigior- no legata a doppia mandata alla loro capacit\ue0 di innovare. In man- canza di altre fonti di vantaggio comparato e competitivo \u2013 come l\u2019accesso privilegiato a materie prime, il basso costo del lavoro, la leva monetaria, ecc. \u2013 la capacit\ue0 di produrre nuovi prodotti, nuove tecnologie e di rinnovarsi sotto l\u2019aspetto organizzativo e nell\u2019approccio al mercato diventano le fonti primarie della com- petitivit\ue0 aziendale. Il secondo motivo \ue8 connesso agli effetti della crisi globale ini- ziata nel 2008 e che ha messo in luce molti delle fragilit\ue0 struttu- rali del nostro tessuto produttivo, tra cui l\u2019incapacit\ue0 di intercet- tare la domanda proveniente da nuovi mercati internazionali e la limitata propensione agli investimenti in innovazione tecnologica. In questo senso, l\u2019analisi dei depositi brevettuali pu\uf2 contribuire a gettare nuova luce sulla capacit\ue0 reattiva delle nostre impre- se. Durante una crisi \ue8 del tutto normale che gli investimenti in Ricerca & Sviluppo subiscano dei rallentamenti e/o vengano po- sposti. Ma al termine della fase acuta, ci si aspetterebbe un\u2019acce- lerazione negli investimenti volta a recuperare il tempo perduto e a riguadagnare competitivit\ue0. Il terzo motivo attiene alla questione delle traiettorie tec- nologiche di investimento in un contesto, come quello italiano, permeato da molta manifattura tradizionale operante in settori scarsamente tecnologici. Cosa sta accadendo in questi settori? Diversi anni or sono tendevamo a \u201cgiustificare\u201d l\u2019assenza di in- novazione brevettata in questi settori definendoli settori ove si fa \u201cinnovazione senza ricerca\u201d. Ma \ue8 ancora cos\uec? Sempre meno. La pervasivit\ue0 delle IT (Information Technologies) da un lato e la rapida emersione di nuove \u201ckey enabling technologies\u201d (vedi in questo senso la definizione fornita dalla UE) diminuiscono i confini tra settori tradizionali ed incrementano il potenziale di ibridazione tra \u201cnuove\u201d e \u201cvecchie\u201d tecnologie. Tavoli che \u201ccomu- nicano\u201d con un sistema domotico. Sedie che \u201cordinano\u201d i propri pezzi di ricambio. Librerie che ricaricano i telefoni cellulari. Non sono prodotti del futuro, ma esperimenti (non li definiremo, per il momento, \u201cinnovazioni\u201d) del presente. Tali processi di ibrida- zione lasciano spesso dei segnali a livello brevettuale che \ue8 per l\u2019appunto interessante analizzare al fine di comprendere quali traiettorie tecnologiche e quali processi ibridativi caratterizzino il nostro tessuto produttivo

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