Abstract

OBIETTIVI Questo studio si propone di confermare tale ipotesi e di estenderla anche ai carcinomi pT1c>=15 mm, suggerendo una suddivisione della categoria pT1c in pT1c=15mm per meglio monitorare tale parametro, come proposto da A. Frigerio (Atti Convegno Nazionale SIRM, Genova 2013). MATERIALI E METODI Il programma di Screening \ue8 attivo a Trieste dal 2006: escludendo il primo round di prevalenza, si confrontano i carcinomi del 2008-09 pari a 141, con quelli del 2010-2011, pari a 136. Si analizza la loro distribuzione a seconda del parametro T, proponendo la suddivisione per le lesioni pT1c in 2 gruppi. Si correlano il parametro T ed i profili molecolari delle neoplasie con la regolarit\ue0 delle pazienti nel essersi sottoposte precedentemente ai controlli mammografici. La casistica non include i carcinomi di intervallo RISULTATI Dal II al III round non solo le lesioni pT2+ si sono ridotte dal 23% al 12% (p=0.02), ma anche le lesioni pT1c>=15mm hanno registrato lo stesso decremento %. Complessivamente nei due round il 54% delle donne con cancro che non si erano controllate in passato, presentava un tumore in stadio iniziale vs il 68% delle donne che si controllavano con regolarit\ue0. Nei due gruppi l\u2019incidenza delle neoplasie con profilo molecolare aggressivo (Luminal B/Her2+/tripli negativi) non ha evidenziato variazioni significative (17.5% vs 15.9%). CONCLUSIONI La distinzione tra pT1c=15mm \ue8 un ulteriore utile indicatore per valutare l\u2019efficacia del programma di Screening, soprattutto quando questo \ue8 ben consolidato. Come prevedibile, i carcinomi a profilo molecolare aggressivo invece sono indipendenti dalla regolarit\ue0 con cui vengono effettuati gli esami mammografici

    Similar works