Con il termine “usi civici” sono indicati i diritti di godimento delle terre spettanti ai membri di collettività organizzate in un ordinamento politico-amministrativo. Il valore ambientale, in particolare di protezione e conservazione del paesaggio, è riconosciuto dalla legge quadro sulle aree protette che, all’interno dei Parchi Nazionali, salvaguarda “i diritti reali e gli usi civici delle collettività locali”. La mancanza di indicazioni in merito alla risoluzione di eventuali problematiche derivate dall’esercizio di tali diritti in aree sottoposte a un elevato grado di tutela (zone A e B) può generare conflitti di interesse e dissenso da parte delle popolazioni locali nei confronti dell’Ente Parco. Le proposte operative presentate in questa nota per contemperare un efficiente sistema di protezione dell’ambiente con l’esercizio dei diritti civici sono implementate nel contesto territoriale del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, dove oltre il 50% del territorio proposto per l’inserimento in zona A è soggetto a uso civico. Le opzioni esposte si identificano principalmente con la concessione, regolamentata, degli usi in zona A oppure con il mutamento di destinazione e sono scaturite dall’elaborazione della Carta degli Usi Civici, innovativo strumento di supporto alla pianificazione forestale che, elaborata su base catastale, ha permesso di incrociare i dati derivanti dalle verifiche demaniali con quelli della zonizzazione e di altre mappe tematiche operative presso il PNGSML. Data la possibilità di interfacciarsi con altri strati informativi, la Carta degli Usi Civici assume particolare rilevanza anche per la redazione/revisione del piano del Parco e rappresenta uno strumento di supporto alla gestione ordinaria del territori