Modifiche alla disciplina della revisione dei conti (commento all'art.18, lett.a)-c) della legge sul risparmio)

Abstract

L’esigenza di una regolazione dell’attività di auditing nasce da un lato dai pericoli, per la qualità e quindi per l’effettività dell’informazione offerta agli investitori, pericoli legati alla possibilità che la società di revisione subisca pressioni da parte del gruppo di controllo e/o dei managers, dall’altro da una peculiarità: la qualità del lavoro della società di revisione non è controllabile ex post. L’intervento regolatore, per essere efficace, deve individuare, quindi, regole in grado di garantire, a monte, la qualità della revisione disciplinando da un lato il rapporto contrattuale con la società cliente, al fine di evitare, per quanto possibile, l’insorgenza di conflitti di interessi, dall’altro introdurre standards minimi ed efficaci controlli che disincentivino comportamenti scorretti del revisore inosservabili. Sono questi gli obiettivi che il legislatore si è proposto con la nuova regolazione delle società di revisione contenuta nella legge sul risparmio. Gli strumenti per realizzarli sono stati individuati in una nuova regolamentazione del rapporto con la società cliente tesa a garantire l’indipendenza della società di revisione, nell’introduzione di controlli di qualità e, infine nella previsione di una disciplina ad hoc per l’ipotesi della revisione di un gruppo. Questo lavoro focalizza l’attenzione sulla nuova regolamentazione del rapporto contrattuale. L’intento è quello di evidenziare luci ed ombre dell’intervento riformatore, l’efficienza della nuova regolamentazione rispetto all’obiettivo perseguito

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