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Ormone anti-mülleriano seminale durante il trattamento con FSH ricombinante in uomini affetti da oligoastenoteratozoospermia idiopatica sottoposti ad ICSI

Abstract

L’oligoastenoteratozoospermia idiopatica (iOAT) colpisce circa un terzo degli uomini infertili, riducendone drammaticamente la capacità riproduttiva. L’ICSI è attualmente considerata il trattamento di scelta per pazienti affetti da grave OAT. Tuttavia, la qualità dello sperma di tali soggetti può inficiare i risultati di tale procedura a causa di alterazioni morfologiche e funzionali degli spermatozoi. Constatando che l’FSH svolge il ruolo predominante nella regolazione della spermatogenesi, l’iOAT è stata empiricamente trattata con la somministrazione di gonadotropine esogene, ma i risultati in letteratura appaiono contrastanti. È stato suggerito che subset di pazienti infertili potrebbero trarre benefici dal trattamento con FSH esogeno ed è anche stata enfatizzata la necessità di identificare markers predittivi di risposta al trattamento. Il nostro studio è stato disegnato con lo scopo di verificare se l’AMH può essere adoperato come indice per pazienti con iOAT che possono rispondere al trattamento con rFSH. Da aprile 2007 sono state scelte per lo studio 39 coppie sterili i cui partner maschili erano affetti da iOAT ed erano candidati ad ICSI. Ai soggetti maschili sono stati prescritti 75 IU di rFSH al giorno per almeno tre mesi, prima di ricorrere alla tecnica di fecondazione assistita (ART). Le scoperte più importanti del nostro studio dimostrano che negli uomini affetti da iOAT e candidati ai cicli ICSI, un pretrattamento con rFSH aiuta a migliorare i parametri seminali nei pazienti che mostrano livelli basali più alti di AMH nel liquido seminale

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