I trattamenti efficaci per il cancro al seno hanno portato ad un aumento significativo del
numero di sopravvissuti. Molte di queste donne, però, devono adeguarsi agli effetti
avversi del cancro e dei trattamenti che hanno salvato le loro vite.
Il più comune effetto avverso correlato al trattamento del cancro al seno è il linfedema
dell’arto superiore.
Il linfedema è una condizione cronica determinata da un anomalo accumulo di liquidi,
determinato da un inadeguato drenaggio linfatico che si manifesta clinicamente con la
presenza di edema, infiammazione, fibrosi ed indurimento dei tessuti interessati.
Queste condizioni possono portare ad una riduzione della mobilità, dolore e disagio,
può essere stimolata una crescita batterica con conseguente aumento del rischio di
infezioni.
Tutte queste condizioni tendono a determinare un progressivo scadere della qualità della
vita che in alcuni casi può essere fortemente limitata proprio dalla riduzione della
mobilità delle parti interessate.
L’obiettivo di questa revisione bibliografica è di fornire indicazioni riguardanti le
strategie di prevenzione del linfedema secondario a carcinoma mammario effettuate
dall’infermiere, individuando quali sono gli interventi ritenuti efficaci a questo scopo,
sulla base di un’analisi sistematica della letteratura corrente.
L’analisi del materiale ha quindi posto in evidenza il ruolo dell’infermiere nella
prevenzione del linfedema, non solo come operatore sanitario che agisce in
collaborazione con il personale medico, ma anche e soprattutto, come professionista
responsabile dell’educazione terapeutica del paziente: infatti, l’infermiere è l’operatore
sanitario più a stretto contatto con il paziente e che quindi ricopre un ruolo
fondamentale nell’attuazione corretta delle misure preventive