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Installazione di un radiometro nell'area sommitale del vulcano Etna
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Abstract
Le tecniche di telerilevamento satellitare e da terra per la stima della temperatura di anomalie termiche
delle superfici vulcaniche, della loro variazione nel tempo e per individuare attività parossistiche o l’inizio di
una fase di colate di lava, sono ormai entrate a far parte della sorveglianza e del monitoraggio vulcanologico
[es. Francis, 1979; Geraci et al., 1985; Lombardo et al., 2011; Spampinato et al., 2011]. I sensori in una
banda spettrale dell’infrarosso quali radiometri e telecamere termiche, utilizzati in prossimità di bocche
eruttive, hanno fornito cospicue quantità di dati di temperatura della superficie di corpi magmatici (colate
laviche, laghi di lava, duomi lavici), plume vulcanici, fumarole, registrati a distanza di totale sicurezza
[Spampinato et al., 2011]. In particolare, i radiometri, sia portatili che installati in stazioni permanenti, oltre
che fornire dati da confrontare con misure geochimiche, permettono l’acquisizione di dati di temperatura ad
elevata frequenza, tali da essere messi in relazione con le misure derivate da osservazioni geofisiche quali ad
esempio il tremore sismico [es. Harris e Ripepe, 2007; Branan et al., 2008].In questo lavoro si descrivono i dettagli dell’installazione di una stazione radiometrica collocata
nell’area sommitale dell’Etna in zona Belvedere, nel sito già utilizzato da una stazione multiparametrica (con
sensori sismici e infrasonici) e denominato EBEL. Si descrivono anche la metodologia di trasmissione dati in
continuo, il trattamento del dato convertito in temperatura apparente nel campo di vista del radiometro, la
visualizzazione in tempo quasi reale del dato e la sua diffusione tramite WEB