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Vulnerabilità del territorio vesuviano a fenomeni meteorologici attraverso l’analisi quantitativa di fattori geologici ed antropici.
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Abstract
In questo lavoro viene descritta l’applicazione al territorio vesuviano di una metodologia di analisi
geomorfologico-quantitativa multiparametrica da DTM (Digital Terrain Model) di dettaglio (5x5m)
in ambiente GIS, utilizzando procedure di analisi e tecniche di valutazione della vulnerabilità a
fenomeni meteorologici che tengano conto della complessità dell’assetto geologico,
geomorfologico, urbanistico ed economico dell’area. Il risultato del lavoro è stato la realizzazione
di mappe di vulnerabilità idrogeologica prodotte tenendo conto delle mutue relazioni tra fattori
territoriali ed antropici.
L’obiettivo di questo studio è stato sviluppare un sistema di analisi utile alla valutazione del rischio
idrogeologico ed al suo controllo e prevenzione, considerato che negli ultimi anni si e’ assistito ad
incrementi rilevanti e disordinati dell’urbanizzazione nell’area vesuviana, per la maggior parte
abusiva e con forti carenze strutturali, che, unitamente ad eventi piovosi particolarmente intensi
nonché alle caratteristiche geologico-geomorfologiche del territorio, hanno causato eventi franosi
parossistici come quelli dei comuni di Sarno, Episcopia e Bracigliano.
L’area di indagine, rappresentata dal complesso vulcanico del Somma–Vesuvio in Campania, è
densamente abitata (2500 abitanti per km2) ed oltre ad essere ad alto rischio vulcanico è anche
esposta ad alto rischio idrogeologico come dimostrato dalle ripetute esondazioni disastrose fin
dall’epoca storica (Accardo et al., 1981; Catenacci et al., 1992).
La conoscenza dell’assetto geologico e geomorfologico del complesso Somma-Vesuvio è
necessaria per una corretta individuazione dei parametri utili per questo studio. Un esempio è quello
della caratterizzazione dei versanti del vulcano, fattore di notevole importanza per la valutazione del
rischio idrogeologico, sia per la pendenza che per le loro caratteristiche morfologiche superficiali.
Il primo parametro geomorfologico adottato per l’applicazione della metodologia (Tagil and
Jenness, 2008) è stato l’indice di posizione topografica (TPI, Topographic Position Index) che ha
consentito una classificazione del paesaggio sia in base alla distribuzione areale delle pendenze
(slope position) che in classi uniformi di paesaggio (landform classes). La classificazione finale è
stata adeguata al particolare paesaggio oggetto di studio, che è di tipo vulcanico.
L’analisi della vulnerabilità è stata condotta tenendo conto della permeabilità del suolo e dei dati
pluviometrici in quanto possibili fattori predisponenti al dissesto idrogeologico.
Il GIS ha rappresentato lo strumento necessario per gestire dati di tipo diverso ed effettuarne
l’analisi e la rappresentazione congiunta. Il software utilizzato è stato ArcGis (9.3) e attraverso
l’applicazione Spatial Analyst è stato possibile estrarre dati ed informazioni nuove che non sarebbe
stato possibile ottenere con l’analisi geomorfologica classica da cartografia su supporto cartaceo.
La realizzazione di mappe di vulnerabilità idrogeologica dell’area del Somma-Vesuvio, ottenute
stabilendo le relazioni tra i vari fattori incidenti con l’ausilio di metodologie note (Cherubini et al.,
2006), ha rappresentato uno dei risultati del lavoro. Le interrelazioni tra i vari fattori (geologico,
geomorfologico, idrogeologico, urbanistico) mostrate dalle mappe prodotte costituiscono uno
strumento indispensabile per monitorare il rischio territoriale e per poter intervenire laddove venga
superata una soglia di rischio ritenuta accettabile