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Eventi naturali distruttivi e storia degli abitati nel settore abruzzese dell’Appennino centrale
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Abstract
Nell’ambito della collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e la
Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, durante gli scavi archeologici effettuati tra il
2006 e il 2007, sono state condotte delle indagini geoarcheologiche in prospettiva
archeosismologica e paleoambientale per una migliore comprensione degli effetti di eventi naturali
distruttivi del passato – principalmente terremoti e frane – su siti archeologici dell’area appenninica
abruzzese. Tale indagine ha permesso di meglio definire, nell’area appenninica indagata,
l’interazione tra storia dell’ambiente naturale ed evoluzione degli abitati antichi. In questo ambito,
sono state eseguite indagini in alcuni siti archeologici del Bacino del Fucino e della Conca
Subequana, nello specifico il Santuario di Angizia, la città di Alba Fucens e il tempio di Castel di
Ieri.
Le indagini condotte hanno dimostrato come eventi geologici di natura franoso-colluviale e sismica
possano essere stati potenziali cause di distruzione e/o abbandono degli abitati antichi.
I vincoli cronologici, acquisiti con l’analisi dei materiali ceramici, le determinazioni numismatiche,
la rilettura critica dei rapporti di scavo dei passati decenni, e le datazioni radiometriche, hanno
consentito di definire l’età dell’occorrenza dei vari eventi naturali riconosciuti