Terremoto de L’Aquila del 6 aprile 2009: rilievo macrosismico, distribuzione delle intensità macrosismiche ed implicazioni sismotettoniche

Abstract

Viene dato ragguaglio sulle operazioni di rilievo macrosismico relative al terremoto aquilano del 6 Aprile 2009 (Mw=6.3; Io=IX MCS) condotte dal QUEST e del risultato conseguito in termini di distribuzione delle intensità per 316 località visitate. Il terremoto, che ha provocato la distruzione di numerosi centri della conca Aquilana ed oltre 300 vittime, mostra un’area mesosimica allungata in direzione NW-SE, con una coda di forti risentimenti verso SE nella conca subèquana. Questo è in accordo con la geometria, cinematica e dinamica della rottura della struttura sismogenetica, individuata anche grazie alle evidenze di fagliazione di superficie seguite per circa 20 km lungo il versante nordorientale della Valle dell’Aterno, tra Collebrincioni e San Demetrio ne’ Vestini (sistema di faglie di Paganica-San Demetrio). Tale struttura viene anche indicata responsabile del terremoto “gemello” del 1461, oltre che da eventi di più elevata energia, come analisi paleosismologiche e rilievi geologici in corso hanno confermato

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