thesis

The City of the Sun. Roman primacy and ecclesiology in the papal correspondence with the Greek East. (Eleventh-Thirteenth centuries)

Abstract

La tesi analizza la teologia e l’ecclesiologia del primato romano nella corrispondenza ufficiale del papato verso l’Oriente greco da dopo lo scontro del 1054 fino al pontificato di Innocenzo III (1198-1216). Partendo dallo studio delle categorie primaziali e dei lessemi ecclesiologici presenti nelle lettere pontificie al mondo bizantino, e analizzando i contesti storici in cui si situarono i dialoghi diplomatici e i tentativi unionisti tra le chiese, questo lavoro si è proposto di leggere le fonti in modo sia analitico che critico. Nel primo livello d’analisi si è presa in esame la teologia del primato, il suo sviluppo, come essa venne costantemente ribadita e quali strumenti retorici furono messi in campo per tentare di imporla all’Oriente greco. Nel secondo livello si è indagato il rapporto tra le teorizzazioni primaziali e la loro effettiva applicazione, notando di conseguenza come l’Ostpolitik papale fosse il più delle volte dettata dalle necessità politiche del momento piuttosto che dall’intransigente applicazione della norma. Infine, si è affrontato il tema del valore che questi dialoghi ecclesiali e confronti ecclesiologici potevano assumere per Roma, arrivando all’ipotesi che i papi dell’XI-XIII secolo non ammettessero in realtà un confronto speculativo sul primato romano, poiché tali contatti erano dettati solamente da politica ecclesiastica, in cui non esisteva discussione o reale volontà di arrivare all’unione delle chiese, ma solo la ricerca di nuove strategie per imporre il primato universale della sede di san Pietro.The thesis analyses the theology and ecclesiology of the Roman primacy in the papal correspondence with the Greek East from the clash of 1054 to the pontificate of Innocent III (1198-1216). Starting from the study of primatial categories and the ecclesiological lexicon in the papal letters to the Byzantine world, and analysing the historical contexts in which diplomatic dialogues and attempts of unification between churches occurred, this work proposes to read the sources both analytically and critically. The first level of analysis considers the theology of the primacy, its development, how it was constantly reiterated, and which rhetorical instruments were used to try to impose it to the Greek East. The second stage investigates the relationship between primatial theories and their pratical and eventual application, arguing that the papal Ostpolitik was mainly dictated by the political needs of the moment rather than the strict application of the norm. Finally, this work considers the value that these ecclesiastical dialogues and ecclesiological confrontations had for Rome, showing how the popes of the eleventh-thirteenth centuries did not accept a speculative discussion on the Roman primacy, but it was only ecclesiastical policy, where there was no discussion or real will to unify the churches, only the search for new strategies to impose the universal primacy of St Peter's See

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