research

Lezioni dalla "Sindrome di Quirra" Pi? epidemiologia pi? prevenzione

Abstract

The discussion here presented focuses on three issues included in the paper of P. Cocco: the perception of excesses of cancer mortality in selected areas of South-East Sardinia, the report of excesses of cancer mortality in other areas of South Sardinia, the criticism towards public institutions for non-using scientific evidences. The starting point of the tale is the report done in 2001 by a General Practitioner about an excess of haemolymphopoietic cancers located in the Quirra suburb (Municipality of Villaputzu) and about an excess of congenital anomalies in the Municipality of Escalaplano. Cocco quotes four independent epidemiological studies excluding the existence of excesses of cancer mortality and incidence in the Salto di Quirra military area.Three questions are presented and discussed: why in this area, characterized by environmental pressures, where public anxiety and high risk perception have been report even before 2001, a specific surveillance programwasn\u27t activated? why, after the reporting of congenital anomalies, there were neither epidemiological investigations nor a feasibility study about a registry? the ability of the four investigations quoted by Cocco was evaluated a priori? To discuss the conclusions of Cocco, some considerations concerning the methodological limits of the mentioned studies, the lack of micro-geographical and etiological studies are suggested. The whole event indicates problems of communication, participation and relationships among stakeholders, and specifically the role of researchers when they have to face public administrators.Il richiamo fatto nell\u27articolo di P. Cocco alla percezione di eccessi di mortalit? per neoplasie del sistema emolinfopoietico nella Sardegna sud-orientale la segnalazione di eccessi in aree diverse da quella di specie, la chiamata in causa delle istituzioni per il non uso delle evidenze scientifiche. Il punto di partenza della vicenda ? la segnalazione nel 2001 da parte di un medico di base di un eccesso di mortalit? per tumori del tessuto emolinfopoietico localizzato nella frazione di Quirra e di un eccesso di malformazioni congenite nel comune di Escalaplano. Cocco cita quattro studi epidemiologici indipendenti che hanno escluso aumenti dell\u27incidenza e della mortalit? neoplastica nei comuni circostanti il poligono del Salto di Quirra. A proposito di ci?, il presente intervento solleva i seguenti interrogativi: perch? in un\u27area dove i problemi ambientali, di preoccupazione e di percezione delle comunit? locali erano presenti gi? prima del 2001 non ? mai stato attivato uno specifico programma di sorveglianza epidemiologica? perch? dopo la segnalazione delle malformazioni non ? stata svolta alcuna indagine epidemiologica e neanche di fattibilit? di un registro? ? stata valutata a priori l\u27abilit? dei quattro studi epidemiologici citati di identificare eccessi di rischio plausibili? Per discutere le conclusioni di Cocco vengono suggerite riflessioni sui limiti metodologici degli studi, sulla mancanza di studi geografici su base sub-comunale e di tipo eziologico. La vicenda ? rappresentativa dei problemi di comunicazione, di partecipazione e delle relazioni tra portatori di interessi, ed in particolare del ruolo dei ricercatori rispetto agli amministratori

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